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Inzaghi stratega: il mister non sbaglia un cambio

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Inzaghi re del cambio. Il pragmatismo di Simone si manifesta soprattutto durante i novanta minuti, quando sceglie le sue seconde linee

Saper scegliere l’uomo giusto al momento giusto è una delle tante capacità di Inzaghi. Cambi che sembrano illogici agli occhi di chi segue i novanta minuti, ma che si rivelano sempre azzeccati. Addirittura vincenti. Come evidenzia Il Messaggero, tutto è iniziato ad Agosto, durante la finale di Supercoppa. Murgia entra in campo e su assist di Lukaku piazza la zampata decisiva. Quella che consegnerà il trofeo dritto tra le mani della Lazio. E poi Caicedo che zittisce tutti, a Marassi, partendo dalla panchina e segnando un gol pesantissimo. In mezzo c’è la partita col Chievo, protagonista sempre Felipe, Lukaku e Marusic decisivi. Stessa scena contro il Genoa. Fino ad arrivare al Benevento: l’ingresso di Nani a partita in corsa ha regalato alla squadra un assist perfetto ed una rete al bacio, la prima in biancoceleste del portoghese. Senza dimenticare poi l’Europa e la gara contro il Vitesse, risolta grazie ad Immobile e Milinkovic partiti come seconde linee ed usciti come protagonisti della serata.

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