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Lazio, De Martino: «La società si sta interrogando. Ora sosteniamo i ragazzi»

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La Lazio incassa le terza sconfitta consecutiva, rammarico e delusione dilagano. Il commento di Stefano De Martino

Il direttore della comunicazione biancoceleste, Stefano De Martino, analizza il delicato momento che sta attraversando la squadra a Lazio Style Radio:

RAMMARICO – «I primi dispiaciuti siamo noi, qui all’interno del Centro Sportivo. Tre sconfitte consecutive non si verificano da tempo, è un momento di difficoltà. La débâcle di Lecce è quasi incomprensibile. È un momento complicato nella testa e nelle gambe: è importante l’equilibrio tra la componente fisica e psicologica, i numerosi infortuni ledono il rendimento di tutta la squadra. Giocare ogni tre giorni è devastante per tutti, al di là dell’Atalanta che anche ieri è stata capace di mettere in difficoltà la Juventus all’Allianz Stadium».

VOCI – «Prima della squadra si parlava di una rosa profonda, oggi i giocatori non sembrano essere all’altezza per scendere in campo ogni tre giorni. Quando eravamo ad un punto dalla Juventus, molti erano saliti sul carro. Ora escono fuori tutte quelle persone che non vedevano l’ora di ‘assaltare il fortino’. Questo è sconfortante e cialtronesco: vengono addirittura evocate risse nello spogliatoio. Ieri la Società ha smentito subito con forza. Io ed Arturo Diaconale abbiamo la responsabilità di ciò che diciamo: al termine di una sconfitta non si suonano i violini ma di certo non è accaduto quello che qualche testata ha riferito. Nei miei dodici anni ho vissuto numerosi momenti complicati: due mesi fa i giudizi erano estremamente opposti rispetto ad oggi».

ASSENZE – «La Società si sta interrogando sui correttivi da apportare, ovviamente dove è possibile poter agire. Sono venuti a mancare giocatori importanti come Lulic e Correa, oltre a Leiva che deve ritrovare la condizione dopo l’operazione e, contro il Milan, si è verificata la doppia squalifica di Immobile e Caicedo».

CHAMPIONS – «Leggere di accerchiamenti rientra nella solita logica: ora le persone capiscono bene e più di prima quale sia la realtà dei fatti, anche attraverso il nostro costante lavoro nel tempo. Perdere tre partite consecutive dà molto fastidio, ora occorre centrare quanto prima l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione: la qualificazione in Champions League. Rispetto a ciò che è stato fatto ed al percorso negli ultimi dieci anni, il club merita tale riconoscimento da tempo. Serve calma determinazione per superare questo momento fastidioso e riprendere il cammino già da Udine, un campo complicato. Dovremo andare alla Dacia Arena convinti di essere la S.S. Lazio: al di là degli infortuni, i giocatori che scenderanno in campo dovranno continuare a dare tutto come sempre».

RUSH FINALE – «In questo momento ogni sopracciglio alzato o abbassato sarà visto in modo diverso. Siamo qui, in diretta, pronti per avere in ogni istante un filo diretto dal mattino fino a sera. Siamo tutti preoccupati, lo siamo da tifosi e da addetti ai lavori: tre sconfitte consecutive non vuole vederle nessuno, su questo siamo tutti perfettamente d’accordo. Siamo scossi da questi ultimi risultati, le difficoltà ci sono e vanno analizzate tutti insieme con fare costruttivo. Mancano ancora tante partite, dovremo approcciare alla prossima partita con fare costruttivo. Il valore della rosa è cresciuto nel tempo, a maggior ragione se, come tutti ci auguriamo, giocheremo in Champions League. Ora però restiamo concentrati su questo finale di stagione, mandiamo in archivio questo campionato, centriamo l’obiettivo poi penseremo alla prossima annata sportiva. Udine e Torino sono le prossime due trasferte: è un momento difficile e dovremo viverlo insieme per sostenere la squadra».

MALUMORI – «C’è delusione, anche alcuni singoli ora entrano nell’occhio del ciclone, come il nostro portiere, Thomas Strakosha, che fino a febbraio veniva esaltato, o magari Ciro Immobile, il quale ultimamente è stato criticato per il suo scarso rendimento sotto porta: certamente alcuni elementi della rosa non stanno rendendo secondo le loro massime potenzialità. Il collettivo in questo momento non sta girando ma noi dobbiamo spingere positivamente questi ragazzi, chi ha un atteggiamento opposto non ci serve, oggi meno che mai».

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