2013

Lazio, con il Pescara serve un cambio di mentalità

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13 Gennaio 2013. No, non siamo pazzi. Non è una data scritta a caso, bensì l’ultima vittoria della Lazio in campionato. Quasi un mese e mezzo dopo, la squadra di Petkovic è chiamata a tornare al successo in Serie A. Di fronte c’è il Pescara. Sulla carta un avversario piuttosto abbordibile, ma occhio a fare certi tipi di discorso. La Lazio è crollata proprio qui, con le cosiddette “piccole”. Approccio sbagliato alla gara, concentrazione inesistente e tanti, tantissimi punti buttati al vento. Chiedere al Palermo, dove la Lazio era in vantaggio abbastanza agevolmente e si è fatta ribaltare il risultato in un solo minuto (poi arrivò il pareggio di Hernanes). Chiedere al Genoa, che strapazzò i Ledesma e compagni nella prima mezz’ora. Chiedere al Chievo, e per ultimo al Siena, assoluta dominatrice nel match di Lunedì. Un susseguirsi di partite sbagliate contro avversari abbordabili che hanno tolto un’infinità di punti alla compagine biancoceleste.

Dopo la gara contro l’Atalanta la squadra di Petkovic era seconda, a pari merito con il Napoli, ad appena tre punti dalla capolista Juventus e con un vantaggio evidente sulle inseguitrici. A distanza di un mese, tutto questo non c’è più: davanti Juventus e Napoli sono in fuga, ma soprattutto dietro il Milan si è ufficialmente agganciato, mentre Inter e Fiorentina sono ormai ad un passo. Leggendo questi dati si potrebbe pensare che la Lazio sia in crisi, non è così. Sicuramente un piccolo calo fisico c’è stato rispetto allo spumeggiante inizio di stagione, ma il problema dei biancocelesti è stato soprattutto di testa. Forte con le forti, piccola con le piccole. Urge ripartire, perchè nelle altre due competizione la Lazio va lanciata: finale di Coppa Italia già raggiunta e Ottavi di finale di Europa League appena conquistati. Perdere un’altra volta il terzo posto sarebbe davvero dura da digerire. Per i tifosi e società, ma anche per gli stessi giocatori. Serve un deciso cambio di tendenza, un cambio di mentalità, perchè ormai le sfide facili non esistono. Pescara deve essere considerata come una finale da non sbagliare. Utile per ripartire e continuare a sperare nell’Europa che conta.

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