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La giocata del match – Testa e cuore oltre l’ostacolo: questa Lazio non molla mai – Video

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Serata da brividi al Fanchi, ma la Lazio come insegnano i suoi tifosi “È più forte del suo destino”

Non è un caso che il motto della Lazio sia “Non mollare mai“, questa squadra è l’emblema di come si possa buttare il cuore oltre l’ostacolo. Allo stadio Artemio Franchi di Firenze va in scena l’ennesima serata horror diretta da D’Amato. Un film già visto che ricorda terribilmente quel Lazio – Torino e che fa tornare alla mente tutti i torti arbitrali subiti in questo campionato. La Lazio però è più forte, più forte dell’espulsione di Murgia, del rigore non concesso su Lucas Leiva, su una direzione di gara completamente a senso unico. Quando tutto sembra perduto la Lazio c’è e batte forte quattro colpi alla Fiorentina dell’ex Pioli che per due volte è andata in vantaggio ma che alla fine niente ha potuto contro chi in testa ha solo un obiettivo: vincere contro tutto e contro tutti. Anche senza il suo allenatore, primo artefice di questo meraviglioso ingranaggio, espulso anche lui nel primo tempo ma che, quando la Lazio è rimasta in dieci ha voluto dare un segnale: fuori de Vrij, dentro Felipe Anderson perché no, la sua Lazio non ha paura di nessuno. E allora per portare. A casa questi tre punti che pesano come un macigno c’è voluto l’impegno e l’aiuto di tutti: della doppietta stupenda di Luis Alberto che apre e chiude il cerchio: prima su punizione e poi in scivolata su assist di Marusic. Della rete fondamentale di Caceres, giocatore che ha trovato poco spazio ma che al momento del bisogno, e mai come stasera il momento era perfetto, ha risposto presente. A concludere una serata pazzesca il gol di Felipe Anderson, è lui una delle armi in più fino questa Lazio, il giocatore finalmente ritrovato capace di cambiare le partite. Ogni gol sarebbe da incorniciare è quello di questa sera non è da meno: un bolide dai 20 metri che si infila nell’angolino della porta viola. La Lazio c’è, sostenuta per novanta minutino dai 1000 arrivato a Firenze, contro tutto e contro tutti.

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