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Foggia: «Milinkovic va blindato. Io ds della Lazio? Chissà un giorno…»

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Pasquale Foggia ha parlato della Lazio di Inzaghi e dei suoi gioielli che in questa stagione si stanno mettendo in mostra

Nuova vita per Pasquale Foggia. L’ex calciatore biancoceleste è diventato il direttore sportivo del Racing Roma e ne ha parlato ai microfoni di Radio Incontro Olympia: «Mi ha sempre affascinato questo ruolo e mi trovo bene. Ho fatto 11 acquisti in poco tempo perché nel club c’era questa necessità. Erano trattative già avviate, io ho solo concluso». Poi sulla Lazio: «La seguo sempre con grande affetto perché ho dei ricordi importanti. Sta facendo molto bene. Simone ha preso la squadra in un momento assai delicato, è stato bravo ad entrare subito in sintonia con il gruppo. I risultati si vedono e gli danno ragione. Io alla Lazio? Non nego che con Lotito ci sia un ottimo rapporto, spero di poterci lavorare un giorno. Oggi ricopro questo ruolo ed è quello che mi piacerebbe fare in futuro. Il mercato di gennaio? Se non si trova il profilo di giocatore che serve è inutile mettere mano alla rosa. Credo che l’unico movimento che la Lazio avrebbe potuto fare, sarebbe scaturito da un  eventuale uscita di Djordjevic. Progetto? Credo che Simone abbia influito in questo aspetto, poi c’è anche una volontà della società di procedere su questa politica. Ci sono tanti giovani di valore. Milinkovic? Uno dei più forti in assoluto, è uno da blindare al più presto secondo me». 

RINNOVO BIGLIA – «Un segnale importante, credo che la sua intenzione è stata sempre quella di rinnovare. Certo vedere le scene come quelle di domenica scorsa non è mai bello, i tifosi sono portati all’esasperazione. Staff tecnico e società lo ritengono un giocatore imprescindibile, giusto dargli un contratto importante- Keita e de Vrij? Sono altri due elementi imprescindibili – spiega Foggia -. Per Keita è arrivato il momento del dentro o fuori, se va via è giusto che la Lazio monetizzi su un talento che ha cresciuto e fatto esplodere. Per de Vrij si parla di offerte dal Manchester City, impossibile in quel caso trattenerlo. Mandarlo è giusto anche per il ragazzo». 

ZARATE – «La sua situazione è stata gestita  male da chi lo rappresentava. Non è vero che a Roma stava male, nello spogliatoio si trovava bene. Secondo me alla Lazio era più forte di Felipe Anderson. Mi sarebbe piaciuto che rimanesse ancora tanto tempo in biancoceleste. Per me è stato il più forte con cui ho giocato, insieme a Rocchi». 

SORPRESA INZAGHI – «Inzaghi, non pensavo assolutamente che potesse fare subito una carriera così. Mi ha stupito molto positivamente, vedendolo allenare mi sono sorpreso. Accettare la guida della Lazio questa estate è stata una grande dimostrazione di personalità. Da calciatore era un giocarellone, era il mio bersaglio preferito per gli scherzi. Obiettivi? La Lazio se la giocherà sicuramente per l’Europa League, poi se arriverà qualcos’ altro ben venga. Coppa Italia? Avrei voluto incontrare il Cesena piuttosto che la Roma». 

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