2013

Fiumicino intitola il Palazzetto dello sport a Mirko Fersini, stamane la cerimonia

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Il PalaSport di Fiumicino è stato intitolato questa mattina a Mirko Fersini, il terzino degli Allievi Nazionali della Lazio scomparso tragicamente in un incidente in motorino un anno fa. Dopo la cerimonia di oggi, l’edificio porterà il nome della giovane promessa biancoceleste. Tutti coloro che hanno preso parte a questa iniziativa, hanno partecipato prima ad una messa tenutasi nella parrocchia di Santa Paola Frassinetti. Successivamente la folla si è spostata in viale Danubio, al Palazzetto.

Visibilmente commosso Simone Inzaghi, che era l’allenatore di Mirko ha detto: “Dimenticare Mirko è qualcosa d’impossibile. Ci sentiamo sempre vicini alla famiglia. La comunità di Fiumicino ha realizzato davvero una bella iniziativa intitolando a lui il palazzetto dello sport. Noi alla Lazio abbiamo fatto lo stesso intitolandogli il campo di allenamento di Formello. Mirko era un ragazzo di un’allegria travolgente, rappresentava lo sport. Questa è una cosa da trasmettere ai giovani che si avvicinano al calcio”.

Presenti alla cerimonia anche il team manager della prima squadra Maurizio Manzini, il Generale Coletta e il sindaco di Fiumicino Mario Canapini. C’era anche mister Bollini tecnico della Primavera, seguito da quasi tutti i suoi giocatori. Alla cerimonia era presente anche l’aquila Olimpia, col suo falconiere Juan Barnabè, che l’ha fatta posare sulla foto di Mirko. Tra i presenti anche l’ex bomber biancoceleste Bruno Giordano.

“Il fatto che il Palazzetto ora porti il nome di Mirko significa molto per noi – ha detto Katia Fersini, la mamma di Mirko – chiunque entrerà qui o vi passerà vicino, rivolgendo uno sguardo alla targa, potrà pensare o pregare per lui. Grazie di cuore alla Lazio, che ci è sempre stata vicino, al Comune e a tutti i presenti“. Ha parlato anche Maurizio Manzini, nell’esercizio delle veci del presidente Lotito, impegnato a Milano: “Oggi non siamo qui per celebrare una dolorosa scomparsa ma una vita: Mirko vive oggi una vita diversa, probabilmente migliore, e resta sempre nei nostri cuori, ciò lo rende immortale”.

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