News

Felipe Anderson: «Sono maturato, daremo la vita per conquistare la Champions League»

Pubblicato

su

Le dichiarazioni del talento brasiliano Felipe Anderson ad un emittente del proprio paese

Una stagione complicata a causa dell’infortunio iniziale subito in amichevole contro il Bayer Leverkusen. Il ritorno è stato lungo e tortuoso, caratterizzato dall’esplosione di Luis Alberto che è andato ad occupare quella che era la sua posizione in estate. Le critiche e il confronto con Inzaghi, una fase che ha segnato la crescita del gioiello brasiliano, che da quel momento è tornato a fare prestazioni importanti. Il classe ’93 è intervenuto ai microfoni dell’emittente brasiliana UOL Esporte, tornando a parlare dell’esperienza in terra brasiliana: «È stato molto bello ma allo stesso difficile il confronto con Ganso, sono stato subito paragonato a lui, e anche se cresci nelle giovanili, questo ti crea comunque molta pressione. Non ci sarà un altro Neymar, altri Ganso o Felipe Anderson, ma ci saranno nuovi Rodrigues, Arthur ognuno con la sua qualità e la sua personalità. Comunque è stato molto bello apprendere da questi ragazzi, con cui sono rimasto molto amico. Era il momento giusto per lasciare il Brasile? Penso di si per tutta la situazione che si era creata in quel momento. Avevo l’opportunità di giocare in Europa in un club che aveva un progetto serio per me e insieme alla mia famiglia abbiamo deciso che fosse la scelta migliore. Tutte le problematiche relative alla mia decisione di lasciare il Santos sono state superate. Si parla molto del rapporto difficile che ho avuto con Ramalho (ex mister del Santos), ma abbiamo avuto modo di parlare e chiarirci. Ogni volta che vedo le partite del Santos faccio il tifo per il club e ho intenzione di tornare a vestire questa maglia. È una questione d’orgoglio aver fatto parte di questa società, e in un certo qual modo di rappresentarlo anche nel mondo».

L’APPRODO ALLA LAZIO – «Alla Lazio c’è stato lungo il periodo di apprendimento. Sono arrivato qui che ero soltanto un ragazzo. Ora invece sono maturato e ho anche indossato la fascia di capitano in alcune gare. In questa stagione la Champions League è la nostra grande ossessione, ma stiamo riuscendo a gestire bene questa ansia. Il segreto è pensare partita dopo partita. Non sarà facile, ma daremo la vita per conquistare questo obiettivo».

Exit mobile version