2013

Ederson ed il sogno chiamato Seleçao: “La speranza è l’ultima a morire”

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Dopo la debacle di Verona è stato uno dei più presi di mira, ma non ha intenzione di buttarsi giù: Honorato Ederson, per smaltire le delusioni di questo avvio di stagione, ha fatto ritorno in Patria per le vacanze. Parapuà, paesello di non più di 10mila abitanti, ha visto il giovane talentino verdeoro partire alla volta Europa ad appena vent’anni, dopo le esperienze con Internacional e Juventude: “All’inizio miravo ad avere spazio in Europa. In Francia mi sono impegnato molto più rispetto al normale ritmo di un giocatore. Ho imparato la lingua e mi sono adattato al clima e grazie a Dio andò tutto bene.” Tre anni a Nizza e poi il passaggio al Lione. Un primo, grande traguardo per Ederson, che poteva finalmente confrontarsi con campioni come “Juninho Pernambucano, Fred e Cris. Ero riuscito a raggiungere il gran palcoscenico che desideravo alla fine“.
Nel punto più alto della sua carriera, Agosto 2010, in un’amichevole con gli USA, Ederson riesce anche a coronare il sogno di vestire la maglia della Selecao. Sogno che subito diventa un incubo: “È stato il momento più brutto della mia carriera. Ho lottato per anni per giocare quella partita e mi sono infortunato gravemente. Ancora non riesco a concepirlo. Tornare indietro non si può, ma per me la speranza è l’ultima a morire”.
Chissà se il biancoceleste riuscirà, dopo tante peregrinazioni, a far finalmente ritorno in patria, proprio in occasione dei mondiale casalingo e proprio con quella Seleçao assaggiata ma mai veramente gustata. Intanto, circa un eventuale ritorno nel campionato brasiliano, Ederson ammette: “La gente me lo domanda spesso. Qualora si presentasse una buona occasione, la coglierò al volo”.  

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