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Diaconale: «Stadio, rinnovi, tifosi. Vi spiego tutto»

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Il responsabile della comunicazione biancoceleste, Arturo Diaconale, ha fatto una panoramica a 360° sul mondo Lazio, toccando tutti gli argomenti

Ai microfoni della web radio Stepradio, all’interno della trasmissione, “La nostra Lazio” è intervenuto Arturo Diaconale: «Il bilancio di questi primi mesi è positivo. Abbiamo raggiunto risultati che nessuno poteva prevedere superando le aspettative. Ora bisogna lavorare per far crescere squadra e società. Per far diventare la Lazio un club che possa competere a livello internazionale in pianta stabile. Il mio progetto è ambizioso: non voglio limitarmi a fare il responsabile della comunicazione. Vorrei creare delle strutture che organizzino meglio la tifoseria, moltiplicare i club. Il presidente è recettivo all’innovazione. Non è un progetto che si può fare dall’oggi al domani, è stata fatta una semina, vediamo come saranno i germogli». Sulla contestazione dei tifosi:  «La Lazio viene prima di tutto, questo dovrebbe essere il principio generale. Purtroppo in passato non è stato così perché gli interessi personali hanno superato la comune appartenenza laziale. Alla lunga la contestazione verso il presidente diventa auto flagellazione. Un atto di masochismo perché colpisce la squadra per cui si tifa. Lo stadio è l’elemento centrale di aggregazione tra i tifosi».

TIFOSI –  «La Lazio viene prima di tutto, questo dovrebbe essere il principio generale. Purtroppo in passato non è stato così perché gli interessi personali hanno superato la comune appartenenza laziale. Alla lunga la contestazione verso il presidente diventa auto flagellazione. Un atto di masochismo perché colpisce la squadra per cui si tifa. Lo stadio è l’elemento centrale di aggregazione tra i tifosi». Sulle barriere in curva: «Ci sono solo all’Olimpico perché negli altri stadi le condizioni sono diverse. Ad esempio al San Siro ci sono gli anelli che dividono. Sono problemi che devono essere affrontati e progressivamente risolti». Sullo stadio della Lazio: «Se si dovesse sbloccare lo stadio della Roma in automatico si sbloccherebbe anche quello della Lazio. Il progetto è sempre in piedi perché l’esigenza è avvertita ma non dobbiamo fare voli pindarici. Serve un progetto serio e concreto e non una favola per raccogliere consensi». Sul Flaminio: «La ristrutturazione non è percorribile per una questione di vincoli. Si può prendere in considerazione come soluzione temporanea ma inutile illudere la gente».

CALCIOMERCATO – «Cataldi è stato accontentato perché aveva la legittima ambizione di giocare. E’ giusto che lui possa maturare bene e meglio in una squadra di blasone come il Genoa. E’ stata una scelta giusta. La mia sensazione è che al momento la squadra non ha bisogno di particolari acquisti. Poi può succedere qualsiasi cosa. Se c’è un’occasione particolare di vendita e di ingresso bisogna coglierla. Altrimenti fare mercato tanto per, non  ha senso. Rinnovi? La Lazio sta facendo tutto quanto è in suo potere per trattenerli. Sono 3 ragazzi di grande spessore e qualità. L’offerta per Biglia è nota, la società sta discutendo anche con Keita e de Vrij». Infine sulle scudetto del 1915: «La mia idea su questa faccenda è chiara. La battaglia per lo Scudetto 1915 è importante e bisogna perseguirla. Speriamo possa essere vinta e si arrivi presto a un lieto fine. Averla sollevata è stata una mossa intelligente perché ha permesso di ricordare una storia unica, che solo la Lazio può vantare in Italia. Ha reso giustizia ad una pagina importantissima che rischiava invece di essere dimenticata».

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