Editoriale

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Ingiustificabili, indifendibili, inguardabili!

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L’analisi di Lazio-Chievo Verona, terminata con il risultato di 1-2 con i gol di Vignato, Hetemaj e Caicedo

Quella che doveva essere una giornata da sogno si è trasformata in un incubo. Al pareggio del Parma di Bruno Alves, tutto l’Olimpico ha esultato come fosse un gol segnato dalla Lazio, ancora inconsapevole del fatto, che quella sarebbe stata l’unica gioia in un sabato di Pasqua tragicomico. Le difficoltà di una stagione sono venute a galla in 95 minuti; nel modo peggiore, perché la verità quando arriva non fa sconti. Squadra isterica, lunatica, prevedibile, senza motivazioni anche quando dovrebbe averne il quadruplo più dell’avversario. La cosa più paradossale è che la cosa migliore di tutte, resta la classifica. Però non bisogna farsi delle illusioni e avere false speranze. Quando si presenta all’Olimpico un Chievo imbottito di giovani e già retrocesso, ma non riesci comunque a sconfiggerlo, di futuro davanti a te ce n’è poco. Non sono i quattro punti dal quarto posto il problema, ma l’isterismo di una squadra sciocca e che rosica soltanto quando non dovrebbe; solite proteste in maniera ingenua, con il carattere (se si può definire tale) messo soltanto per peggiorare le situazioni e non per migliorarle. Le espulsioni di Milinkovic e di Luis Alberto sono la pietra tombale su una stagione iniziata male e che sta finendo peggio. E che forse nemmeno una Coppa Italia vinta potrebbe salvare. Rendetevi conto di cosa avete combinato…

SUICIDIO LAZIO – Fare un punto tra andata e ritorno con una squadra retrocessa da luglio, non era semplice. Farsi espellere per un calcio nel sedere, stile quarta elementare quando il compagno di banco ti ruba la merenda, non era semplice. Farsi espellere a fine partita per un applauso all’arbitro, non era semplice. Giocare senza palle e senza mordente davanti a 35.000 persone contro una squadra venuta a Roma in gita, non era semplice. Fare un punto tra Spal, Sassuolo e Chievo, non era semplice. Non riuscire a recuperare punti sul Milan, dopo il loro pareggio era praticamente impossibile, ma in questi suicidi la Lazio non ha rivali. Sicuramente nei prossimi giorni ci sarà il massacro ai vari Patric, Wallace e Bastos, Durmisi, Marusic, etichettandoli come il male della Lazio. Luis Alberto, Milinkovic e Immobile fanno gli spettatori non paganti da agosto e continuano ad offrire scene e prestazioni imbarazzanti. La differenza in questo gioco la devono fare i più forti, non i gregari. VERGOGNA! Arrivare dietro a questo Milan, a questa Roma, al Torino e all’Atalanta, lo meritate voi, ma non i vostri tifosi. Anche in una giornata come ieri, qualcuno riuscirebbe a dare la colpa a Lotito. Come se per battere il Chievo, fino ad ora vincente solo con il Frosinone, servissero Messi, Suarez e Coutinho. La squadra ci ha fatto capire in tutti i modi di non essere pronta per la Champions League. Meglio limitarsi a fare figuracce con il Chievo dentro i confini nazionali, piuttosto che farsi prendere a pallonate da Manchester City e Barcellona. Almeno questa umiliazione risparmiatecela. L’ultima tappa stagionale sarà mercoledì. Magari sarebbe stato meglio arrivare a questa partita con quattro giorni di ritiro, rovinando la Pasqua a chi l’ha rovinata alla propria gente. Qualora dovesse esserci un’eliminazione, sarebbe buona cosa iniziare a concentrarsi sulla la prossima stagione, tanto in questa si è capito che la Lazio non andrà da nessuna parte. E’ facile compromettere le partite con gesti da bambini di 5 anni e poi scusarsi sui social… Meno parole, più fatti! Squadra isterica, senza futuro e cattiveria. Basta illusioni, basta alibi!

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