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Roma-Spal, ennesimo disastro del Var: almeno tre decisioni a senso unico – FOTO

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Dopo la beffa di Lazio-Fiorentina, anche la società ferrarese subisce alcune ingiustizie legate a questa nuova tecnologia

Roma-Spal 3-1. Così sembrerebbe un normalissimo tabellino di una partita di calcio, ma sono sorte alcune polemiche relative a quel risultato e all’utilizzo del VAR.

POLEMICHE LEGATE AL MATCH –  Al 10′ della prima frazione di gioco Felipe mette giù Dzeko al limite dell’area di rigore, inizialmente l’arbitro Abisso ammonisce il difensore ferrarese, ma poi si reca a verificare con il VAR ed espelle Felipe per fallo da ultimo uomo. Intorno al 25′ potrebbe esserci un rigore in favore della Spal per un presunto fallo di Florenzi su Rizzo, ma non viene ravvisato nulla dal direttore di gara. Al 32′ la seconda rete dei giallorossi viene messa a segno da Strootman, ma Stephan El Shaarawy, autore dell’assist, sembrerebbe essere in una posizione di fuorigioco. La rete viene convalidata. 44′ minuto, Maxime Gonalons viene graziato dall’arbitro di un secondo giallo, in quel caso sarebbe stata espulsione e parità in campo: 10 vs 10. Nella ripresa, precisamente al 55′, Manolas commette un’ingenuità e causa il rigore per i ferraresi: Viviani segna, l’arbitro fa ripetere, Alisson devia sulla traversa la seconda conclusione ma ancora Viviani è il più lesto a ribadire in rete. Rigore ingiustamente fatto ribattere.

SILENZIO STAMPA SPAL – Al termine della sfida dell’Olimpico la società ferrarese non ha rilasciato alcuna dichiarazione proclamando il silenzio stampa. L’unico ad intervenire ai microfoni di Premium Sports è stato il DG ferrarese Davide Vagnati, ecco le sue parole: «Vorrei rivedere l’espulsione di Felipe, perché il regolamento parla di chiara ed evidente occasione da gol. Secondo me non lo era. Sul secondo gol El Shaarawy è in fuorigioco di una gamba: perché non dobbiamo fischiarli? I ragazzi hanno giocato una gara eccezionale, tenendo in dieci contro la Roma. Se non siamo in grado di rimanere in A per errori nostri ok, ma non per errori dell’arbitro. Alla quarta volta che si sbaglia la società deve ricordare che le cose vengano fatte in modo giusto, da regolamento».

 

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