Campionato

Ranocchia sul ritiro: «Non avevo più il fuoco che mi ha animato per 30 anni»

Pubblicato

su

Andrea Ranocchia, ha lasciato pochi giorni fa il calcio giocato, e ha parlato dell’addio ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Andrea Ranocchia, ha lasciato pochi giorni fa il calcio giocato, e ha parlato dell’addio ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Le sue dichiarazioni:

«Benino. Diciamo ‘benino’… Sono un po’ frastornato. Devo rimettere insieme i pezzi. Infortunio? Va un po’ meglio, ho tolto il gesso da poco, sono tornato a camminare, anche se sento ancora dolore. Sto facendo terapia, a breve riprenderò con la palestra. Ora non ho più fretta…».

ADDIO INTER – «Non c’è stato un singolo episodio scatenante. Da aprile, complici anche una serie di questioni private, ho iniziato a sentire meno entusiasmo per il calcio. Ho sperato fosse solo un momento. All’Inter stavo bene con tutti. Il mio contratto scadeva a giugno, Piero (Ausilio) mi ha spiegato che dovevano fare tutta una serie di valutazioni. Io volevo giocare di più, ed è arrivato il Monza. Progetto serio, portato avanti da dirigenti che hanno già vinto, la possibilità di non cambiare casa anche ai figli (Lorenzo, 4 anni, e Adele Luna, 2) e di far crescere i giovani. Ho accettato. Ma durante il ritiro ho faticato molto. Scoprire che quel fuoco per il calcio che mi ha acceso per 30 anni non tornava è stato tremendo». 

GALLIANI – «Gli ho spiegato come mi sentivo e che non volevo prendere in giro me stesso, ma anche chi mi aveva dato fiducia. Lui è rimasto sorpreso, però ha capito e rispettato la
mia decisione. Non certo perché rinunciavo ai soldi, di cui non voglio parlare anche per rispetto verso chi fatica ad arrivare a fine mese».

Exit mobile version