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Lazio, Diaconale: «Scudetto? I sogni mica si possono impedire»

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Oggi a Piazza della Libertà l’inaugurazione del Villaggio biancoceleste: a margine ha parlato Arturo Diaconale

Da oggi sono partiti ufficialmente i festeggiamenti per i 120 anni della polisportiva più grande d’Europa. A Piazza della Libertà ha aperto i battenti il Villaggio biancoceleste ed all’inaugurazione era presente il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale.

A margine dell’evento, il braccio destro di Lotito ha rilasciato alcune dichiarazioni: «Quest’iniziativa arriva in un momento particolarmente favorevole, ma soprattutto segna l’avvio dei festeggiamenti per una data storica: i 120 anni della Lazio, che dimostrano come questa squadra sia la prima della capitale e quella con più storia. Con grande piacere ho accettato l’invito a partecipare, perché è un evento molto importante. L’entusiasmo è il frutto dei risultati, ma anche del lavoro che è stato fatto in questi anni dall’equipe tecnica e dalla società. Una società forte, con le idee chiare può consentire di conseguire risultati importanti. La società prende sempre le distanze dagli episodi di razzismo, che sono avvenimenti minori ma che vengono enfatizzati molto dai media. Proprio per questo questi episodi colpiscono la squadra e anche i tifosi che sicuramente si comportano in maniera fantastico. Però devo dire che quella minoranza deve stare attenta perché purtroppo poi ci sono ripercussioni sulla squadra. Scudetto? I sogni mica si possono impedire. C’è la libertà di sognare. Detto questo però bisogna mantenere i piedi per terra, perché i voli pindarici possono provocare cadute non piacevoli. Poi quando mancheranno poche partite alla fine del campionato, vedremo se i sogni saranno realizzabili. Per ora il nostro obiettivo è quello di inizio campionato: entrare in Champions League. Vincere negli ultimi minuti sta diventando una costante perché la squadra ha capito il suo potenziale. Questa squadra  non molla mai e fino all’ultimo istante si gioca la partita, anche quando gli avversari non danno spazi. Per me vedere un gruppo che si batte fino all’ultimo è una grande soddisfazione».

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