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L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – La Lazio tiene in vita la stagione… E il ranking

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Servirebbe uno psicologo, anzi no, nemmeno quello riuscirebbe a dare un senso ai differenti risultati ottenuti in Europa e in Italia. Il calcio non è una scienza esatta e proprio questo lo rendo lo sport più bello al mondo. Nel calcio cambia tutto in pochi attimi, o grazie ad un episodio, o a una giocata di un singolo e spesso e volentieri accadono anche queste cose: che una squadra, si renda protagonista di un campionato anonimo e di un’Europa League da sogno.

CONTINUITÁ EUROPEA – In realtà la straordinaria forza della Lazio, lontano dal bel paese, non è una novità. Nelle ultime 28 partite disputate in Europa League, i biancocelesti hanno perso soltanto in due occasioni: contro Fenerbache e Ludogorets, sconfitte che poi hanno sancito l’esclusione dalla competizione. In queste 28 partite si sono alternati tre allenatori e svariati calciatori, non bisogna quindi soffermarsi su un discorso tecnico o tattico, ma più che altro sull’approccio alla gara. Al contrario di quanto si possa pensare, la Lazio sta diventando con il passare degli anni, una squadra di tradizione a livello europeo e il “brillare” in Europa è diventata quasi ordinaria amministrazione. Se il ranking italiano nelle ultime tre stagioni ha subito un’impennata, è anche merito della squadra di Pioli, ma soprattutto di quel gruppo che nel 2013, guidato da Petkovic, arrivò con estrema semplicità nei quarti di finale di Europa League. Quell’anno vincere il trofeo non sembrava utopistico come adesso, ma l’arbitro Collum decise che era arrivato il momento di tornare a casa.

TRE NUMERO PERFETTO – Quattro squadre si sono trovate sul loro cammino europeo la Lazio e tutte e quattro, dopo aver affrontato la trasferta dell’Olimpico, sono tornate a casa con tre gol sul groppone. Macchina da gol e compattezza. Un carrarmato che schiaccia tutto quello che trova sulla sua strada. I biancocelesti una volta andati in vantaggio sfruttano al meglio le loro caratteristiche e diventano devastanti. Baricentro basso e via ai contropiedi, con gli esterni pronti a fare la differenza in campo aperto. In Italia questo non è quasi mai possibile: le avversarie non si scoprono mai e anche se sono in svantaggio, non concedono mai il fianco, anzi si affidano alla speranza di una palla inattiva o a qualche individualità per riaprire la partita. Le difficoltà di andare in gol della Lazio sono ormai sotto gli occhi di tutti, basta prendere i numeri degli attaccanti per rendersene conto, però con le squadre più proiettata a darle che a prenderle, tutto diventa più facile.

QUESTIONE DI STIMOLI – Il contraccolpo psicologico una volta usciti dalla Champions c’è stato e questo è anche normale, ma dopo le débâcle contro Chievo e Napoli, c’è stato un bel filotto di vittorie che non lasciava presagire un campionato del genere. La luce si è spenta nel primo tempo di Bergamo, quando la Lazio, al netto degli altri risultati era seconda in classifica. Da lì in poi solo brutte prestazioni, a parte qualche sporadica botta di orgoglio, vedi Firenze e Milano con l’Inter. Anche quando hanno vinto, i biancocelesti, non hanno mai mostrato di essere al top e di volere a tutti i costi il risultato, cosa che al contrario avviene sempre in Europa. Nello spogliatoio di Formello evidentemente, ha preso piede, la consapevolezza di non poter migliorare il terzo posto dell’anno scorso e tutte le motivazioni, anche a causa della brutta batosta di Leverkusen, sono venute meno. Il giovedì sembra essere un’altra storia. I calciatori ridono, si divertono, sono compatti. Giocano e lottano proprio come lo scorso anno. Proprio come lo scorso anno, sembra esser tornata l’ambizione e la voglia di lottare fino alla fine per raggiungere traguardi importanti.

URNA DI NYON – In questi casi conta molto la fortuna. Se dal sorteggio dovesse capitare una tra le favorite, ovviamente sarebbe tutto più complicato, ma se finalmente la dea bendata, decidesse di dare una mano alla “banda di Pioli”, sognare non sarebbe così sbagliato. Salvo colpi di scena il campionato non regalerà più gioie e questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio da sfruttare assolutamente. Le squadre impegnate in Europa League, si stanno giocando, tutte o quasi, qualcosa di importante nella loro nazione e questo potrebbe rivelarsi un vantaggio per i biancocelesti, che da qui in avanti potranno dedicarsi esclusivamente alla partita del giovedì. Sicuramente i dirigenti presenti a Nyon quest’oggi, non esulteranno se il loro team dovesse pescare il club capitolino, in virtù proprio della concretezza mostrata in campo internazionale. La Lazio è pronta. Ora sotto a chi tocca!

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