Editoriale

Europa League in agrodolce, ma può essere l’anno del riscatto

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L’Europa League non regala vittorie alle italiane, ma protagonisti nel bene e nel male: Strakosha con la Lazio e Osimhen col Napoli

La tre giorni continentale non si può dire che abbia fatto risplendere più di tanto il Tricolore, con la serata di Europa League addirittura a peggiorare il trend inaugurato dalla più nobile Champions League.

L’esordio della Lazio nella competizione ha proseguito sulla falsa riga di quanto visto a San Siro pochi giorni fa contro il Milan. Biancocelesti spenti e involuti rispetto alle scintille delle primissime apparizioni stagionali e puniti oltre modo dalla colossale paperissima di Strakosha che fissa così un bel chiodo sulla propria presenza in panchina nell’immediato futuro. Anche perché il Galatasaray di Fatih Terim era avversario ostico, ma non certo insuperabile.

Indubbiamente migliore è stata invece la prestazione di un Napoli coriaceo, arcigno e qualitativamente brillante. Oltretutto sul terreno di un Leicester di gran lunga tre le formazioni più pericolose del lotto, andato anche in vantaggio di due reti.

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