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Lotito: «Flaminio? Non dipende soltanto da me. Sul rapporto con i tifosi…»

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Lotito ha rilasciato una lunga e interessante intervista, dove ha toccato tantissimi temi. Queste le sue parole

Lotito ha rilasciato una lunga e interessante intervista, dove ha toccato tantissimi temi. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni de Il Foglio.

LAZIO – «Io non sono solo il proprietario della Lazio, ma il custode di una di passione secolare, che ho il dovere di preservare per tramandarla alle future generazioni».

ATTACCHI – «Per certi versi, la contestazione è un mistero. La verità è che una gestione trasparente elimina privilegi consolidati. Sarebbe stato facile per me continuare con le elargizioni pubblicitarie a pioggia alle radio e ai giornali.  Sicuramente è per questo che molti, invece di mettere in luce quello che facciamo, cercano di demolirlo. Io sono convinto che si possano coniugare i risultati sportivi con quelli economici. Io voglio spendere, ma non sperperare. Per anni la Lazio era stata una mucca da mungere. Tutti pretendevano una collaborazione, un contratto, un’elargizione. Nel momento in cui chiudi i rubinetti diventi un nemico da abbattere. e da sconfiggere. Quel che manca nel mondo del calcio sono le idee. Con queste, prima che con il denaro, abbiamo ottenuto risultati importanti. Con le idee abbiamo, fra tanti altri trofei, conquistato la Supercoppa italiana, battendo la corazzatissima Inter di Mourinho. I soldi aiutano, ma non sono tutto».

TIFOSI – «Io ho cercato sempre di far rispettare le regole a tutti i tifosi. Continuerò a mettere in campo ogni azione volta a prevenire e a reprimere comportamenti illegittimi. Poi, è chiaro che circolano anche notizie false o a senso unico, messe in giro un giorno sì e l’altro pure. E queste non aiutano. Guardi il contratto a Sarri. Tutti a metterlo in dubbio e a remare contro. E, invece, il contratto è firmato».

FLAMINIO – «Lo stadio Flaminio appartiene alla storia della Lazio. Stiamo parlando di quello che è il luogo di una passione senza tempo. Io sono favorevole e disponibilissimo, ma non dipende solo da me. Ci sono da superare tutta una serie di ostacoli burocratici e concreti per renderlo lo stadio che vogliamo».

PASSATO E FUTURO – «Cosa non rifarei? Smusserei gli angoli più aspri del mio carattere e sarei, in tante situazioni, più conciliante. Io, purtroppo, o per fortuna, sono fatto così ed è difficile cambiare in corsa. Scudetto? Abbiamo vinto tutto il resto. Manca solo quello. Non è solo un sogno, ma l’obiettivo. Ci stiamo lavorando».

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