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Della Casa (Toro.it): «Mi aspetto una gara ‘scarica’. Immobile? Cairo viene criticato…» – ESCLUSIVA

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Il parere dell’avversario – Il pensiero del collega del Torino, espresso in esclusiva ai microfoni di Lazio news 24, in vista della gara di domani sera contro i granata

Domani sarà l’ora di Torino-Lazio. A partire dalle 20.45, le due compagini si sfideranno in un match che dirà tanto sulle aspirazioni europee dell’armata di Inzaghi. Per comprendere come gli avversari stanno vivendo i giorni precedenti alla gara, oltre all’assetto tattico e la formazione a cui si affiderà mister Mazzarri, la redazione di Lazio news 24 ha contatto in esclusiva quella di Toro.it, in particolare il collega Valentino Della Casa:

Quali sono le attuali condizioni fisiche di Obi, Falque e Barreca? E’ messa in discussione la loro presenza nel match di domenica sera? Nel caso dovessero dare forfait, in che modo mister Mazzarri li sostituirebbe? Infine, su quali uomini punterà da inizio gara per provare ad intimorire la formazione di Inzaghi?

«Obi non ci sarà; Barreca è in dubbio; Falque potrebbe essere convocato ma difficilmente partirà dal primo minuto. Per Mazzarri il problema è relativo: Edera ha sostituito l’attaccante; gli altri due non sono principalmente dei titolari. Mazzarri dovrebbe puntare a centrocampo su Rincon e Baselli, mentre a sinistra spazio a Molinaro (con Ansaldi squalificato). Si continuerà con la difesa a tre dietro, mentre in attacco, al solito, ecco Ljajic con Belotti e appunto Edera».

Il Torino, attualmente in decima posizione, sembra non poter più chiedere nulla all’attuale campionato, proviene da una sconfitta contro l’Atalanta preceduta da due pareggi. La Lazio è in lizza per un posto in Champions ed è reduce dalla vittoria contro la Sampdoria. Che partita ti aspetti all’Olimpico?

«Mi aspetto una partita scarica. La Lazio cercherà di fare del suo meglio, il Torino invece tenterà qualche esperimento magari provando a gara in corso qualche giovane. L’ambiente non sarà dei più carichi, ma Cairo è stato chiaro: “Onoreremo il campionato”».

La stagione del Torino è stata abbastanza altalenante: la squadra ha vissuto momenti positivi a cui hanno fatto seguito momenti negativi e, in ultima analisi, il cambio d’allenatore. Quanto ti ritieni soddisfatto della stagione del Toro e qual è il clima che si respira nel mondo granata? In che misura l’addio di Mihajlovic e l’arrivo di Mazzarri ha cambiato le sorti della squadra?

«Stagione decisamente deludente. L’arrivo di Mazzarri, ai punti, ha cambiato molto poco; qualcosa è cambiato sotto l’aspetto del gioco, ma probabilmente la squadra aveva troppe lacune per poter davvero riuscire a competere per l’Europa League. E troppi giocatori (Belotti, Niang e Rincon) su cui si puntava hanno fallito».

Andrea Belotti è stato uno dei giocatori che non si è confermato dopo la strepitosa stagione dello scorso anno. Lo confermano i numeri: se nella passata annata, il bomber aveva siglato ben 28 gol tra Serie A e Coppa Italia, prendendo in considerazione il campionato corrente si ferma a 9 reti. Se si aggiungono le marcature della Tim Cup, si arriva a 12. Un bottino magro rispetto a quello precedente. A quali fattori amputeresti la flessione del giocatore? Quanto, il suo rendimento, ha condizionato quello del Torino?

«È pesato tantissimo. L’infortunio è stato gestito molto male, probabilmente per pressioni della Nazionale di Ventura che tentava di entrare ai Mondiali. In più, Belotti è sembrato quest’anno meno motivato, probabilmente proprio perché il fisico non lo sosteneva molto. Venuto meno lui, è venuto meno il Toro».

Ciro Immobile tornerà davanti a quelli che per qualche importante stagione sono stati i suoi tifosi. Quale sarà l’accoglienza a lui riservata dal popolo granata? L’ultimo gol siglato da Immobile proprio contro il Torino pensi abbia cambiato il rapporto tifoseria-giocatore?

«Il gol non ha cambiato nulla: Immobile era già stato criticato per essersene andato via dopo un anno e poi, una volta tornato, per essere rimasto solo 6 mesi. Il rapporto non è idilliaco, ma appunto il gol segnato non c’entra molto. Anzi, viene spesso criticato Cairo per non aver fatto l’offerta giusta per tenerlo per un tempo maggiore».

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