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Chiesa: «Il derby è stato deciso da due errori individuali. Wallace? Continuerei a dargli fiducia»

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Il derby influisce molto sul piano psicologico delle due squadre e in virtù di questo, la Lazio potrebbe risentire della sconfitta. Di questo e del prossimo impegno dei biancocelesti contro la Sampdoria, ha parlato l’ex Enrico Chiesa, intervenuto ai microfoni di ElleRadio, all’interno della trasmissione ‘Laziali On Air’.

Sul derby: «Non è mai facile commentare una stracittadina persa. Il derby di Roma è una cosa straordinaria che va al di là di ogni spettacolo sportivo che si possa vedere in Italia. Penso che abbia detto tutto Inzaghi, gli errori individuali sono stati fatali per l’andamento del match. Prima il clamoroso svarione di Wallace, poi lo sbaglio di Marchetti. Il primo gol ha influito pesantemente, la Lazio fino a quel momento era stata brillante. Ora bisognerà reagire ripartendo dalle cose positive e dal buon campionato fin qui disputato dalla Lazio

Sul match di sabato: «La Samp è una squadra difficilissima da affrontare, soprattutto in casa loro. In partite come quelle come contro l’Inter in casa e come contro la Fiorentina in trasferta ha mostrato tutta la sua solidità. Non disdegna di rischiare qualcosa, di sicuro i blucerchiati privilegiano i ritmi alti e sono molto pericolosi a Marassi, dove sanno esprimere al cento per cento il loro potenziale.»

Sulla conferma di Wallace dopo l’errore: «Questa decisione spetta a Inzaghi. Personalmente non toglierei mai la maglia da titolare a un giocatore per un errore tecnico. Sono situazioni che possono capitare, Wallace ha sbagliato, non so se per superficialità o presunzione, ma questa troppa sicurezza è un errore che denota come la squadra stesse giocando un buon derby fino a quel momento. L’errore tecnico di un giocatore si può sempre perdonare, quello comportamentale no. Wallace sa di aver sbagliato, ma non credo debba pagare enormi conseguenze per lo svarione di un momento.»

Su Simone Inzaghi: «Quando giocavo alla Lazio facevo coppia con lui come alternativa al duo Corradi-Claudio Lopez. Era una squadra dalla quale sono nati poi tanti allenatori: Pancaro, Giannichedda, Simeone, Inzaghi, Mancini che aveva appena iniziato ad allenare, io stesso… Simone Inzaghi ha fatto un importantissimo percorso interno alla Lazio, arrivare già preparato a quelle che sono le peculiarità dell’ambiente laziale lo ha aiutato moltissimo. Deve continuare ad essere determinato e sfruttare questa trafila importante che ha svolto per crescere ancora.»

In quella squadra c’era anche Angelo Peruzzi: «Non è mai facile essere da tramite ed aiutare nella gestione dei giocatori la società. Angelo è una persona molto calma, ma è pericoloso quando si arrabbia… (ride, ndr). Un silenzioso che sa farsi sentire molto bene quando decide di parlare. Credo sia un personaggio che possa giovare molto all’immagine della Lazio, ideale per agevolare il dialogo tra i giocatori e la società. Un personaggio che può avvalersi della straordinaria esperienza maturata nel corso della sua carriera, tra club ai massimi livelli e Nazionale.»

Sul mercato di gennaio: «Il mercato di gennaio può essere una chance importante, ad esempio la Coppa d’Africa sarà un problema per molte società, la Lazio perderà un grande calcatore come Keita. L’urgenza di cambiare però per la Lazio non la vedo. Inserire dei giocatori non è mai facile in un contesto di squadra che funziona. La Lazio valuterà cosa può aiutarla a completare la rosa, ma ci sono giocatori che al momento non giocano che stanno già aspettando una chance in panchina. Poi si faranno le giuste valutazioni anche a livello economico, se dovesse presentarsi qualche opportunità favorevole.»

Da bomber a bomber un pensiero su Immobile: «E’ un attaccante capace di fornire un apporto straordinario sul piano del sacrificio e della collaborazione verso la squadra. Deve avere fiducia nei propri mezzi, è preziosissimo perché sa mettersi al servizio dei compagni e può fare grandi cose trovando la giusta continuità che gli era mancata nelle esperienze all’estero.»

Infine sugli scontri diretti dei prossimi turni: «La Lazio dovrà affrontare un calendario molto difficile, ma da qui a Natale molte cose potranno cambiare. L’equilibrio attuale della Serie A è avvincente, i prossimi scontri diretti diranno se potrà riaprirsi anche al vertice oltre che nella lotta dal secondo al quinto posto

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