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Lazio Lecce, prosegue la protesta: il tifo organizzato non ci sarà! La Curva Nord insorge: il comunicato dei tifosi contro la società sul caso Paparelli
Lazio Lecce, tifoseria organizzata in protesta: diserterà l’Olimpico dopo il nuovo scontro con la dirigenza biancoceleste
Clima rovente attorno a Lazio Lecce, match in programma oggi allo Stadio Olimpico. La gara non sarà soltanto un appuntamento di Serie A, ma il punto di massima tensione tra la tifoseria organizzata biancoceleste e la società. Dopo quanto accaduto durante Lazio-Cagliari, con l’impossibilità per la nipote di Vincenzo Paparelli di entrare in campo per il consueto omaggio, la protesta della Curva Nord è arrivata al culmine: i gruppi hanno confermato la volontà di non entrare allo stadio.
A poche ore dalla partita, la pagina La Voce della Nord ha pubblicato un nuovo comunicato molto duro nei confronti della dirigenza. Secondo i gruppi, la società avrebbe rifiutato l’esposizione di uno striscione con la scritta «Per amore di Vincenzo», ponendo una condizione considerata inaccettabile.
Nel comunicato, i tifosi scrivono:
IL COMUNICATO – «A meno di 24 ore dalla gara Lazio-Lecce la dirigenza della S.S. Lazio nega alla tifoseria organizzata di ricordare Vincenzo Paparelli!
I gruppi organizzati nella giornata di venerdì 21 novembre hanno fatto richiesta a tutti gli organi ufficiali di poter mettere uno striscione in Curva Nord con la scritta ‘Per amore di Vincenzo’, la risposta della Lazio è arrivata con un out out inconcepibile, immotivato ed immorale: “Se entrate tutti vi permettiamo di metterlo, se non entrate non potete metterlo.
Vincenzo, questo nome che per noi vuol dire amore da quando siamo bambini, vincenzo, quel nome che abbiamo difeso con la voce e con le mani davanti a chi lo ha più volte usurpato, ci e costato nottate con le bombolette in mano a difenderlo davanti ad insulti infamanti, per noi Vincenzo è padre, figlio e fratello, con quello striscione volevamo far capire quanto il restare fuori ci pesa e che saremmo voluti stare lì a sostenere la squadra ma il nome di Vincenzo non è barattabile con una misera partita di calcio.
A questo vile ricatto, fatto da gente che non appartiene al mondo Lazio e che non conosce la nostra storia, noi rispondiamo con un secco no, noi non entriamo!
I tifosi della lazio non hanno mai accettato nessun tipo di ricatto, non si sono mai piegati al volere del “padrone”, non hanno mai abbassato la testa di fronte a questi soprusi!
Questa dirigenza ha usato nuovamente il ricordo di Vincenzo Paparelli come arma di ricatto nei confronti di un popolo che unito e compatto ricorda ed onora i suoi fratelli, in questa società non esistono i tanto decantati valori morali ed etici che ogni giorno il sig. Lotito sventola come la sua più bella bandiera, questo è l’ennesimo atto di sfida nei nostri confronti, un atto mai fatto prima che punta a farci perdere la pazienza ed a portaci sulla via dello scontro fisico!
Noi non cadremo in questa trappola, non daremo il fianco alla sperata repressione che il Senatore Lotito vorrebbe attuare nei nostri confronti usando le armi della bugia e della menzogna, non ci prestiamo al gioco di chi non ha alcun rispetto dei nostri morti ma, anzi, li usa per portare a sé una ragione che non ha!
La scelta di non entrare allo stadio è stata la più sofferta ma, per amore di vincenzo, oggi è la più giusta da fare ed invitiamo chi è ancora titubante e disertare Lazio – Lecce per non rendersi complice di questo atto ricattatorio.
Sappiamo che dentro Formello c’è malcontento rispetto a questo episodio, invitiamo dirigenti e giocatori della S.S. Lazio ad un atto di dignità, ad andare a fine partita sotto la curva nord come gesto di vicinanza nei confronti della tifoseria organizzata che si è privata del suo amore più grande per un gesto di rispetto nei confronti di chi non c’è più, non siate complici di questo abominio, non restate in silenzio di fronte alla memoria di Vincenzo Paparelli».
