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Lazio, Cucchi: «A Firenze grande vittoria. Vincenzo Paparelli un monito per tutti»

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Riccardo Cucchi ha parlato della vittoria di ieri e molto altro

Riccardo Cucchi, giornalista e tifoso laziale, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per fare il punto della situazione in casa biancoceleste e molto altro.

VITTORIA DEL FRANCHI – «La partita è stata molto divertente, le squadre hanno dato prova di avere idee calcistiche chiare. Alla Lazio è andata bene, ma fosse successo il contrario non sarei stato sorpreso. Se la Fiorentina ha puntato tutto sulle individualità è perché la Lazio l’ha costretta a giocare di rimessa. La forza complessiva dei biancocelesti si è vista contro i viola e quindi mi sento di dire che la vittoria sia meritata. I tre punti sono fonamentali però credo che Inzaghi sia soddisfatto soprattutto di aver visto la squadra giocare. Anche a Firenze si è prodotto tanto e se la Lazio avesse più concretezza sotto porta la classifica sarebbe diversa e forse anche la storia europea. Spesso il tecnico è ingiustamente criticato sui cambi, lui ha i ragazzi sotto gli occhi tutta la settimana e se schiera Lukaku è perché sta vedendo un processo di crescita».

CORREA E IMMOBILE – «Bellissimo che Immobile si identifichi con la Lazio e desideri che in futuro ci siano sue foto sui muri di Formello. Nel centro sportivo si respira un’aria speciale perché sono tanti i giocatori che ci sono passati diventando laziali. Stesso discorso per esempio con Simone Inzaghi, lo stesso Sinisa Mihajlovic non ha nascosto il suo tifo per la Lazio. Immobile in questo momento incarna questa lazialità. Per quanto riguarda Correa dal primo momento in cui l’ho visto in campo ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a un giocatore speciale. Sono convinto che possa ancora crescere tanto diventando un giocatore importante per il calcio internazionale».

PAPARELLI – «La modalità drammatica con la quale Paparelli perse la vita è stato un risveglio crudele per tutti noi. Abbiamo scoperto che in un derby un tifoso poteva perdere la vita e siamo cambiati un po’ tutti da quel momento. Morire per vedere una partita è qualcosa di inaccettabile. Bisogna ricordare Paparelli perché deve apparire sempre come un monito affinchè cose del genere non accadano più. Una cosa su cui mi interrogo è come sia stato possibile giocare quella partita. Spesso si decide di andare avanti per evitare ulteriori problemi però credo che giocare in quella condizione non fosse possibile. Era chiara a tutti la gravità», conclude così Cucchi.

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