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La Lazio di Sarri non molla l’Europa: dove può arrivare?
Maurizio Sarri torna in panchina con l’obiettivo dichiarato di rimanere protagonista in Serie A, nonostante le difficoltà incontrate nella scorsa stagione. L’assenza dalle competizioni europee, dopo otto anni consecutivi, dà alla squadra la possibilità di concentrarsi solo sul campionato, preparando ogni partita con più calma e precisione. Nonostante il mercato bloccato fino a settembre, la rosa ha confermato la propria struttura, con qualche innesto mirato come Danilo Cataldi e Matteo Cancellieri, mentre Tchaouna ha salutato la Capitale.
Nello specifico, il ritorno di Sarri porta con sé un cambio di filosofia evidente: la squadra sembra aver già assimilato l’idea di un gioco più accorto e ragionato, alternando fasi di blocco basso a momenti di pressione mirata, con le mezzali chiamate a coprire spazi e a supportare la prima costruzione. Tuttavia, la sfida più grande per l’allenatore è rendere la squadra competitiva senza aver usufruito del mercato estivo, puntando tutto sul lavoro tattico e sulla valorizzazione dei giocatori già presenti. L’obiettivo è chiaro: restare agganciati alle posizioni di vertice e sognare un ritorno in Europa attraverso le prestazioni in campionato.
Punti di forza e possibili sorprese
Il segnale più incoraggiante della Lazio è la capacità di sfruttare la profondità e le caratteristiche offensive dei singoli. La stagione passata aveva già mostrato come i gol dalla panchina potessero fare la differenza, con Pedro protagonista di reti decisive in momenti chiave della partita. Con Sarri, la squadra punta a un equilibrio maggiore, senza rinunciare alla capacità di colpire nei momenti importanti. Inoltre, il duo Guendouzi-Rovella appare inamovibile, così come Zaccagni e Castellanos sulle fasce, pronti a interpretare il gioco rapido e verticale che il tecnico predilige.
In più, Matteo Cancellieri sembra aver convinto l’allenatore, specialmente dopo il rientro dagli infortuni dei compagni, e potrebbe diventare un elemento chiave in attacco. Mentre in difesa, Oliver Provstgaard si sta ritagliando uno spazio importante, affiancando Mario Gila e offrendo un’alternativa concreta a Romagnoli. Inoltre, le squadre allenate da Sarri dimostrano spesso flessibilità tattica, e sono sempre pronte a cambiare pelle a seconda delle situazioni di gioco, pur mantenendo una struttura ordinata.
Un equilibrio che non passa inosservato agli analisti sportivi, tra cui gli esperti di Bottadiculo, punto di riferimento per chi cerca pronostici vincenti, che vedono nella Lazio di Sarri una squadra in grado di sorprendere grazie alla qualità del gioco e alla solidità difensiva costruita nel tempo.
Scenari possibili
Non mancano le incognite, la qualità complessiva della rosa non è altissima secondo gli standard sarriani e alcune posizioni, soprattutto la terza mezzala a centrocampo, restano da definire. Vecino ha spesso mostrato segnali di difficoltà fisica, mentre Dele-Bashiru e Belahyane devono ancora dimostrare di poter reggere il ritmo e l’interpretazione tattica richiesta. Anche la gestione del portiere rimane un nodo: la rotazione tra Provedel e Mandas potrebbe creare incertezze, ma offre al tecnico la possibilità di scegliere in base alle caratteristiche degli avversari.
Il miglior scenario possibile per la Lazio vede una squadra compatta, capace di sfruttare al massimo la concentrazione su una partita alla settimana, senza distrazioni europee, e pronta a sorprendere grazie alla cura maniacale dei dettagli. Nel peggior scenario, gli infortuni e l’assenza di rinforzi dal mercato potrebbero rallentare il cammino verso l’Europa, con possibili contestazioni da parte dei tifosi se le prestazioni non dovessero rispettare le aspettative.
In definitiva, la Lazio di Sarri parte con una chiara ambizione: non mollare l’Europa. La strada è in salita, ma il mix di esperienza, nuove sorprese e organizzazione tattica potrebbe regalare ai biancocelesti una stagione sorprendentemente positiva, in cui la costanza e la mentalità sarriana saranno le vere protagoniste. La vera domanda è: fino a dove potrà spingersi questa squadra, capace di alternare momenti di controllo e lampi di brillantezza offensiva? La risposta arriverà solo con il campo, ma la Lazio è pronta a giocarsela fino all’ultimo.
