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Spalletti, esce la sua autobiografia: l’attuale ct della nazionale ha parlato del suo rapporto con Totti e non solo…

Lazio News 24

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Spalletti, esce la sua autobiografia: l’attuale ct della nazionale ha parlato del suo rapporto con Totti e non solo… I dettagli

Nella sua autobiografia Il paradiso esiste… Ma quanta fatica (Rizzoli), Luciano Spalletti, attuale commissario tecnico della Nazionale italiana, apre il suo cuore condividendo aneddoti e riflessioni sulla sua carriera e sul lato umano della sua vita. Tra i temi più significativi, spicca il legame speciale con Francesco Totti, che Spalletti descrive come un rapporto quasi filiale. Il tecnico racconta con affetto e ammirazione gli anni trascorsi al fianco dell’ex numero 10 della della Roma, elogiando la sua dedizione e il suo talento straordinario, e riconoscendo l’importanza che Totti ha avuto per lui sia come calciatore che come persona.

RITIRO TOTTI – «Molti hanno sostenuto che sono stato io a far ritirare Totti. Falso. Il mito di Totti, la bandiera, erano aspetti che andavano gestiti dalla società, non da me. L’avevo chiesto con chiarezza al mio ritorno. Non mi si doveva mandare al massacro in quell’uno contro tutti. Io ho sempre messo in campo la formazione con cui pensavo di vincere, né più né meno. Ma la Sud a un certo punto si è schierata contro di me. Tutti i media hanno cavalcato la guerra contro Spalletti. Qualche copia in più in tempi di magra, li capisco. Abbiamo sbagliato tutti in quella situazione. Ha sbagliato la società a non prendersi le proprie responsabilità e a lasciare che l’allenatore affrontasse da solo una vicenda così complicata; ho sbagliato io, come spesso mi succede, a non mettere qualche sfumatura in più in ciò che dicevo; ha sbagliato Francesco e credo — sono convinto — che, a distanza di tempo, l’abbia capito».

SCONTRO – «Il nostro è stato uno scontro non fra due persone (personalizzarlo è stato, forse, un errore nostro, e soprattutto una perversione dei giornali) ma fra due prospettive opposte. Io dovevo pensare al bene della squadra. Lui, come tanti altri campioni prima e dopo di lui, non riusciva ad accettare che fosse messa la parola fine a quella storia grandiosa. Nasce qui l’incidente. E l’equivoco».

TOTTI E BLASI – «Totti è stato idolatrato a Roma e questo probabilmente lo ha “viziato” un po’, gli ha impedito di percepirsi diversamente. Francesco per me sarà sempre come un figlio, allo stesso tempo la sua ex moglie non sarà mai per me come una nuora. Quando lei mi offese gratuitamente presi ancora più consapevolezza di quanto fossi un uomo fortunato ad avere al mio fianco una compagna molto intelligente, che mai mi ha messo in imbarazzo intromettendosi con così tanta arroganza e maleducazione nel mio lavoro. Può capitare, nel corso di una vita, di essere un piccolo uomo o una piccola donna. Certamente lo è stata lei quando si è permessa di rivolgersi a me in quel modo. Cosa della quale — immagino — si sarà pentita».

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