News
Serie A, l’analisi di Armanini evidenzia le difficoltà che ci sono nel calcio italiano
Serie A, l’analisi di Armanini mette in evidenza i pro e i contro di un campionato che sta cambiando volto. Ecco tutti i dettagli
Giovanni Armanini, in un’analisi approfondita sulla sua newsletter Fubolitix, sostiene che il dibattito sul calcio italiano si concentra troppo sui problemi legati ai diritti TV, trascurando una “radicalizzazione” della passione: meno italiani seguono il calcio in generale, ma chi lo fa, desidera viverlo intensamente, partecipando all’evento dal vivo. «Credo da tempo che si sia in presenza di una radicalizzazione: da una parte sempre meno italiani si appassionano al calcio, dall’altra chi lo fa lo vuol fare partecipando, essendo presente a sostenere la propria squadra». L’orgoglio territoriale, evidente a Bologna, Napoli e Bergamo, e la “new entry” Roma ai piani alti, dimostrano questa tendenza.
Armanini evidenzia la necessità di una «svolta comunicativa profonda» per la Serie A, che sposti l’attenzione da un racconto «difensivo e lamentoso» a una narrazione moderna e propositiva. Lo slogan “la pirateria uccide il calcio”, pur partendo da un problema reale, è diventato «paternalistico e stucchevole», trasformandosi in un meme e sprecando l’opportunità di promuovere le qualità uniche del campionato.
Il campionato italiano offre oggi una «competitività interna altissima», un equilibrio che molti campionati europei hanno perso. Negli ultimi cinque anni, infatti, «non ha mai vinto la squadra col monte ingaggi più alto, mentre nei 13 precedenti questo era accaduto solo una volta», dimostrando come il denaro abbia una minore incidenza sul risultato finale.
LEGGI ANCHE >>> Ultimissime Lazio LIVE: ecco le novità in casa biancoceleste
Il dato più incoraggiante è la «rinascita dell’esperienza stadio, con affluenze in crescita costante, impianti spesso sold out e un entusiasmo che torna a ricordare gli anni d’oro del nostro calcio». La narrazione, secondo Armanini, dovrebbe ripartire da qui: dalle «emozioni genuine che riempiono gli spalti, dall’imprevedibilità delle partite… dalla capacità delle squadre di mettere in difficoltà chiunque, dall’orgoglio di un movimento che, pur tra limiti strutturali noti, riesce ancora a produrre passione, qualità e appartenenza».
Invece di messaggi moralistici, la Serie A dovrebbe raccontarsi come «un prodotto emozionante, vivo, accessibile e competitivo», valorizzando talenti, storie delle città, calore dei tifosi e la bellezza tattica del calcio italiano. Solo così, spostando il baricentro dal problema all’opportunità, si potrà rilanciare l’immagine del campionato, magari anche con un tocco di autoironia, rappresentando la passione incondizionata di padri e figli che, nonostante le difficoltà strutturali, seguono fedelmente la propria squadra.
