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Nesta e il famoso trasferimento che ha scritto la storia della Lazio. Spunta un nuovo retroscena

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Alessandro Moggi ricorda il trasferimento di Nesta: un capitolo indelebile della Lazio

La Lazio torna protagonista nei ricordi di Alessandro Moggi, che in una lunga intervista ha ripercorso alcune delle operazioni più significative della sua carriera da procuratore. Tra queste, una delle più iconiche rimane senza dubbio il trasferimento di Alessandro Nesta dalla Lazio al Milan, una trattativa che ancora oggi viene ricordata come una delle più clamorose e delicate dell’epoca moderna del calcio italiano.

Moggi ha descritto quel passaggio come uno dei momenti più intensi della sua carriera. La Lazio, in quel periodo, stava attraversando una fase complessa sul piano economico e la cessione del suo capitano rappresentava una scelta dolorosa ma inevitabile. Secondo il procuratore, l’operazione fu un vero “ottovolante di emozioni”: si alternarono momenti di apertura e chiusura, ripensamenti, pressioni e attese che resero quelle ore finali di mercato particolarmente concitate. La Lazio aveva inizialmente espresso resistenze, consapevole dell’importanza di Nesta per ambiente, tifosi e squadra, ma alla fine il Milan trovò l’accordo grazie anche a un intervento diretto della proprietà rossonera.

Quel trasferimento, avvenuto negli ultimi due giorni di mercato, è rimasto nella memoria degli appassionati non solo per il valore tecnico di Nesta, ma anche perché segnò un punto di svolta per la Lazio. La società, costretta a ridimensionarsi, dovette ripensare la propria rosa e il proprio progetto sportivo. Moggi ha ricordato come l’operazione si chiuse in una sessione anomala, addirittura nel primo pomeriggio di un sabato, circostanza che contribuì a rendere l’episodio ancora più fuori dagli schemi.

Nel corso dell’intervista, Moggi ha raccontato anche un episodio curioso che coinvolge di nuovo la Lazio, anche se indirettamente. Durante una riunione di mercato con il direttore sportivo del Siena, Nelso Ricci, il dirigente gli chiese un esterno senza specificarne il ruolo. Moggi propose Sesa del Napoli, ma Ricci interpretò il nome come “Cesar della Lazio”. L’equivoco portò addirittura alla bozza di un contratto, salvo poi rendersi conto che il giocatore anticipato non era uno dei clienti del procuratore. Un aneddoto che, pur leggero, restituisce l’atmosfera vivace e spesso frenetica delle trattative in quegli anni.

Il racconto di Moggi ricorda quanto la Lazio sia stata centrale in molti momenti chiave della storia recente del mercato italiano. Tra colpi simbolici, errori divertenti e operazioni ad alto tasso emotivo, la società biancoceleste continua a occupare un posto speciale nella memoria del nostro calcio.

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