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Mihajlovic, Drazen: «Sinisa era un angelo. Sarebbe bello intitolargli uno stadio»

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Mihajlovic, Drazen: «Sinisa era un angelo. Sarebbe bello intitolargli uno stadio». Le parole del fratello

Drazen Mihajlovic, fratello di Sinisa, storico guerriero della Lazio, venuto a mancare un anno fa, ha rilasciato un’intervista al quotidiano serbo Telegraf. Ecco le sue dichiarazioni.

PAROLE– «Sinisa era un angelo, una persona dal cuore grande e dall’animo buono. Sarebbe bello fare un museo dedicato a lui oppure intitolargli uno stadio: sarebbe un onore“. Sulla sua lotta con la leucemia, invece: “Ci tengo a dire un immenso grazie alla moglie Arianna per aver sofferto insieme a lui ed aver trascorso al suo fianco ogni minuti della sua permanenza in ospedale. Quando Sinisa mi disse della leucemia per me fu uno shock: paradossalmente fu più lui a confortare me che non il contrario. L’altro shock fu dirlo a nostra madre, che era anziana. La malattia è arrivata troppo presto per lui, ma è stato un combattente e non si è mai arreso, per fortuna con il sostegno del club e la possibilità di continuare ad allenare ».

RICORDI SUL FRATELLO– «L’infanzia è stata felice, anche se i nostri genitori hanno fatto molti sacrifici. In casa dividevamo tutto, ma Sinisa era molto indisciplinato e spesso arrivava alle mani con altri ragazzi. Poi nel maggio del 1991 cominciò la guerra e quando è tornato a casa non l’ha più trovata come l’aveva lasciata. L’immagine di bambini che imbracciavano il fucile gli è rimasta in testa a lungo“. Il fratello di Sinisa ha infine raccontato un aneddoto riguardante Novak Djokovic: “Mentre andava in Spagna è atterrato a Bergamo per fargli una sorpresa in ospedale. Questo dimostra la grandezza di Nole come uomo: si conoscevano in quanto sportivo, ma non erano amici ».

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