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Marcolin: «La Lazio di Sarri potrebbe difendere anche contro Haaland»

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Marcolin: «La Lazio di Sarri potrebbe difendere anche contro Haaland». Le parole dell’ex centrocampista biancoceleste verso la nuova stagione

In vista del debutto stagionale a Como, fissato per il 24 agosto, la Lazio di Maurizio Sarri sta affilando le armi, e dalle prime uscite estive emerge un’indicazione chiara: la vera forza della squadra risiederà nella sua organizzazione difensiva. A spiegarlo in esclusiva al Corriere dello Sport è l’ex centrocampista Dario Marcolin, secondo cui il “segreto” della nuova Lazio sarà proprio il ritorno alla solidità del reparto arretrato, definendola la base di tutto perché, alla fine, «il gol, prima o poi, riesce a farlo».

L’analisi di Marcolin si addentra nei principi cardine del sarrismo, sottolineando come i dati sui gol subiti nelle passate stagioni diano pienamente ragione al tecnico. Il concetto fondamentale, che Marcolin ha potuto osservare da vicino sin dai tempi del Napoli, è che Sarri «non lavora sugli attaccanti avversari, ma sulla palla». I difensori marcano l’uomo solo se si trova nella loro zona di competenza, ma non lo seguono a tutto campo. La linea a quattro si muove in simbiosi, come un corpo unico, e il suo posizionamento dipende esclusivamente da quello del pallone. «Non importa se si affronta Haaland o Lautaro», spiega Marcolin, «l’unico riferimento è la palla, in base alla quale si decide se salire o arretrare, rubare metri o fuggire all’indietro».

Questo approccio, che ricorda per certi versi il calcio di Arrigo Sacchi, si basa su una connessione quasi telepatica tra i difensori: «Una corda tiene uniti gli interpreti, al massimo 6-7 metri di distanza tra l’uno e l’altro, 4 giocatori con un pensiero unico». Persino il possesso palla diventa uno strumento di difesa, poiché toglie agli avversari il tempo e le occasioni per attaccare.

Guardando alla stagione, Marcolin vede in Sarri una garanzia per l’ambiente e i tifosi. Il tecnico, che potrà contare su giocatori in crescita come Taty Castellanos e Isaksen, avrà il vantaggio cruciale di giocare una volta a settimana, un fattore che gli permetterà di preparare le partite con la cura che predilige. Per questo, secondo l’opinionista, Sarri «ha il campionato servito su un piatto d’argento» per riportare la Lazio in Europa. La difesa potrà contare su una coppia centrale ben assortita: Romagnoli, la mente che detta i tempi, e Gila, il “militare” che garantisce velocità e aggressività nei recuperi.

Tuttavia, Marcolin frena gli entusiasmi su Nuno Tavares, sottolineando che il suo vero apprendistato tattico deve ancora iniziare. «L’estate vale zero, è un periodo di costruzione, non di valutazione. Contano le partite vere e già a Como l’impatto sarà tosto», avverte, spiegando che il portoghese dovrà imparare a dosare la sua spinta offensiva per diventare un terzino completo.

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