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Lazio, retroscena Messaggero: i giocatori avevano chiesto questo a Sarri già dopo Como

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Lazio, retroscena Messaggero: i giocatori avevano chiesto questo a Sarri già dopo la brutta sconfitta all’esordio in Serie A col Como

Una rivoluzione nata dalla necessità, ma che potrebbe aver cambiato il volto della stagione. La vittoria della Lazio a Genova non è stata solo una boccata d’ossigeno, ma il trionfo di un Maurizio Sarri inedito, pragmatico, quasi “anti-sarriano”. Per una notte, il “Sarrismo” ha fatto rima con concretezza, e il risultato è stato un successo netto che ha rilanciato la squadra.

L’abbandono del 4-3-3 e il passaggio a un solido 4-4-2 non è stata un’idea estemporanea. Come rivela Il Messaggero, le radici del cambiamento affondano nella crisi di inizio stagione. Già dopo la pesante sconfitta di Como, alcuni senatori dello spogliatoio avevano suggerito al tecnico di cambiare sistema di gioco, ritenendo il 4-3-3 poco adatto alle caratteristiche della rosa.

Sarri, che da tempo rifletteva su questa possibilità, è stato spinto alla svolta dall’emergenza totale a centrocampo e dai problemi fisici di Pedro. A Marassi ha così varato una squadra nuova: un 4-4-2 puro in fase di non possesso, con Cancellieri e Zaccagni larghi a centrocampo e, soprattutto, con la coppia d’attacco Dia-Castellanos a guidare la manovra offensiva.

È stata proprio la sinergia tra i due attaccanti a trascinare la Lazio alla vittoria, la prima in trasferta di questa stagione. La loro capacità di giocare insieme, sia in verticale che in parallelo, ha dato nuova linfa a una squadra che sembrava bloccata. Sebbene Sarri in conferenza abbia preferito parlare di un 4-2-3-1, la sostanza non cambia: la Lazio ha scoperto un nuovo abito tattico, nato dal dialogo e dalla necessità, che le calza a pennello. Un esperimento che, visti i risultati, potrebbe diventare molto più di una semplice soluzione d’emergenza.

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