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Lazio, Mattei analizza: «Per raggiungere i traguardi bisogna volerli raggiungere in tutti i modi, economici e fisici»
Lazio, Mattei analizza il momento: « Per raggiungere i traguardi bisogna volerli raggiungere in tutti i modi, economici e fisici». Le parole
Ai microfoni di Radiosei, il giornalista sportivo Stefano Mattei, voce nota dell’informazione calcistica romana, ha tracciato un bilancio sul delicato momento della SS Lazio. L’estate biancoceleste è stata segnata da un mercato bloccato, con poche operazioni in entrata e la sensazione di un progetto rimasto in stand-by.
La stagione è iniziata con il passo falso più doloroso: la sconfitta contro il Como, neopromosso in Serie A, che ha ridimensionato le ambizioni della squadra. La successiva vittoria netta contro il Verona ha riportato un po’ di fiducia, ma non ha cancellato le perplessità sul reale potenziale del gruppo allenato da Maurizio Sarri, tecnico esperto e pragmatico, chiamato a dare solidità e identità tattica alla rosa.
Mattei ha sottolineato come, a suo avviso, il livello della Lazio attuale sia “pressoché simile” a quello di 10-15 anni fa. Un dato che, se da un lato indica stabilità, dall’altro evidenzia la mancanza di un salto di qualità. “Non si peggiora – ha spiegato – ma non c’è la prospettiva di migliorare il rendimento, sia in termini di prestazioni che di classifica”.
Il nodo centrale, secondo il giornalista, resta il budget a disposizione del direttore sportivo, oggi Angelo Fabiani, figura chiave nella costruzione della squadra. “Il portafoglio che viene dato al ds fa sempre la differenza – ha ribadito –. Per raggiungere i traguardi bisogna volerli raggiungere in tutti i modi, economici e fisici”.
Con un campionato lungo e insidioso davanti, la Lazio dovrà dimostrare di poter competere non solo con l’organizzazione tattica, ma anche con scelte di mercato mirate. La sfida per Sarri e Fabiani sarà quella di trasformare una rosa stabile in una squadra capace di ambire concretamente alle posizioni europee, evitando di restare intrappolata in una comfort zone che dura ormai da troppo tempo.
PAROLE – «Il problema è che se paragoniamo la Lazio di 10-15 anni fa a questa, il livello è pressoché simile. Da un lato va bene, perché non si peggiora; dall’altro però non c’è la prospettiva di poter migliorare il rendimento a livello di prestazioni e di classifica. Il portafoglio che viene dato al direttore sportivo fa sempre la differenza. Per raggiungere i traguardi bisogna volerli raggiungere in tutti i modi, economici e fisici. Il mercato lo muovono i ds e i procuratori, con i quali è necessario avere buoni rapporti».