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Euro 2032, Gravina avvisa sul fronte stadi. Esclusioni in corso? Le ultime
Euro 2032, Milano a rischio esclusione: l’allarme di Gravina sul futuro di San Siro
A pochi anni da Euro 2032, un’ombra preoccupante si allunga su Milano. La città, simbolo internazionale dell’Italia, rischia seriamente di non ospitare alcuna partita del torneo continentale che il nostro Paese co-organizzerà con la Turchia. A lanciare l’allarme è stato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Le sue parole sono chiare: «Lo stadio Meazza non risponde ai requisiti richiesti dalla UEFA per Euro 2032».
Il cuore del problema è il futuro incerto di San Siro, una questione che da anni alimenta dibattiti tra istituzioni, politica e i club coinvolti, Inter e Milan. Gravina ha sottolineato come serva con urgenza una decisione condivisa per salvare la candidatura di Milano. La situazione, però, è complessa e i tempi sono stretti.
La UEFA ha fissato scadenze molto rigide per Euro 2032: entro il 31 luglio 2026 la FIGC dovrà presentare la lista definitiva degli stadi selezionati. Non basta indicare un impianto: per essere accettato, ogni stadio dovrà avere un progetto approvato, finanziato e pronto a partire entro marzo 2027. Al momento, San Siro non soddisfa più gli standard richiesti, soprattutto in termini di infrastrutture, accessibilità e servizi per i tifosi.
In questo contesto, Gravina ha aperto alla possibilità di nuove soluzioni. Tredici città italiane hanno manifestato interesse per Euro 2032, tra cui Roma, che potrebbe persino offrire due impianti: lo Stadio Olimpico e il futuro stadio della Roma. Ma resta il paradosso: la capitale economica e sportiva d’Italia rischia di rimanere fuori dalla manifestazione.
L’incertezza sul destino dello stadio Meazza è un problema non solo per i tifosi, ma anche per Inter e Milan, che da anni cercano di sbloccare la questione stadio tra ostacoli burocratici e veti politici. Euro 2032 avrebbe potuto essere il volano per un nuovo impianto, ma senza un’accelerazione decisa, l’occasione rischia di sfumare.
Gravina ha chiuso con un appello chiaro: «Non riesco a immaginare un Europeo senza Milano, ma servono risposte immediate». Il tempo scorre, e Euro 2032 non farà sconti. Se non arriveranno decisioni rapide, l’Italia rischia di presentarsi con una delle sue città simbolo esclusa dal palcoscenico europeo.