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Acerbi: «Sarri troppo integralista. Sarei rimasto a vita, ma la società…»

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Francesco Acerbi è tornato a parlare del suo addio alla Lazio, lanciando più di una frecciata alla società e a Sarri

Francesco Acerbi è tornato a parlare del suo addio alla Lazio, lanciando più di una frecciata alla società e a Sarri. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni del Corriere dello Sport.

SARRI – «Io sarei rimasto a vita e avrei firmato per altri 5 anni. Sono comunque stato io a decidere di andare via e l’ho comunicato a Sarri. Il rapporto con lui? Sono stato contentissimo del suo arrivo, perché è un bravissimo allenatore che pensa al calcio 24 ore su 24. Io però non mi sentivo adatto per fare quello che chiede lui a un centrale difensivo. Io volevo divertirmi e fare quello che mi piace, ossia anticipare l’avversario e leggere il gioco. Per lui però esiste solo il suo sistema: o fai così o fai così. Io comunque ho sempre dato tutto, senza mai risparmiarmi».

TIFOSI – «Sia io che i miei compagni davamo il massimo, ma facevamo fatica e ci fischiavano. Dopo il gol al Genoa, ho messo l’indice davanti alla bocca, facendo il gesto di stare zitti. Ho sbagliato e ho chiesto scusa. In quel momento però si è rotto qualcosa. Io ho un carattere focoso e non ho problemi a dire che nell’ultimo anno ho mangiato tanta m…. Ho fatto un errore, ma quello vale solo il %% rispetto a tutto quello che ho dovuto subire. Sono comunque orgoglioso di esser andato avanti per la mia strada, mettendoci la faccia. Altri si sarebbero tirati indietro molto prima».

SOCIETÀ – «Mi sarei aspettato di essere difeso. Un club può anche massacrarti in privato, ma in pubblico deve sempre e comunque proteggerti».

FUTURO – «L’’Inter mi è venuta incontro, altrimenti non sarei venuto. Ma la realtà è che se ho ancora due anni di contratto con la Lazio è perché ho un certo valore, anche se ho 35 anni. Personalmente, mi farebbe piacere sentire chi mi ha puntato il dito contro ammettere di aver sbagliato. Sento ancora fastidio per ciò che è accaduto».

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