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Parolo: «Siamo carichi, contro la Juve dovremo scendere in campo concentrati» E sui tifosi…

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Le parole di Marco Parolo, che intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio dice la sua in merito al cammino biancoceleste

La gara contro il Milan è ormai da archiviare, adesso occhi puntati sulla sfida alla Juventus. I ragazzi di Inzaghi sono pronti, c’è voglia ed entusiasmo, nonostante il risultato amaro di mercoledi sera. Sulla sfida di domani è intervenuto – ai microfoni di Lazio Style Radio – Marco Parolo: «Siamo carichi, abbiamo voglia di ripartire subito. Sappiamo di aver fatto un’ottima partita in Coppa Italia, ci ha detto male. Abbiamo voglia di rifarci domaniIl Milan è stato bravo a difendersi, ci sono stati tanti tiri deviati finiti nelle mani di Donnarumma. Un po’ di sfortuna, ma bravo lui».

LA CARICA DEI TIFOSI – «E’ bellissimo, dovrebbe tornare un abitudine l’abbraccio con la Curva prima dell’inizio del match, darebbe una grande carica. Dobbiamo trovare con i tifosi il modo per farlo, stanno venendo sempre ed è un piacere averli con noi anche in trasferta. Si è creato un bel legame, dobbiamo dare tutto per loro come fanno con noi».

SFIDA ALLA DINAMO KIEV – «Non l’abbiamo ancora studiata, è una suqdra di grande tradizione. Se facciamo due gare da Lazio però sicuramente almeno un gol lo faremo (ride, ndr). In Europa concedono di più, vedremo, ora testa a domani. La prima in casa? Dipende, sono dell’idea che il ritorno fuori casa possa essere un vantaggio da sfruttare se giochiamo bene l’andata. Ricordo il ritorno di Coppa Italia a Napoli di due anni fa, fare un gol in trasferta poi vuol dire tanto».

RICORDI DELLA SFIDA CHAMPIONS CON IL NAPOLI – «Lo porterò sempre nel cuore, un’emozione unica. Segnai di sinistro, ho notato che mi capita spesso, forse perché quando si tira con il piede debole si sta più attenti. Alla Lazio con la maglia del Cesena ho segnato di destra? Evidentemente ho avuto più tempo per tirare».

CHAMPIONS O FINALE D’EUROPA LEAGUE – «Non firmo, però la finale di Europa League sarebbe affascinante».

LA SQUADRA – «Leiva si porta un bagaglio importante, è un esempio per i tanti giovani che abbiamo. Milinkovic è serbo, a volte simpatico a volte introverso. Sta dimostrando il suo valore, sa di essere forte. Cura anche lui i dettagli anche se meno di Leiva, che è maniacale, più esperto. Lucas aveva qualcosa di diverso fin da quando era arrivato, la sua esperienza al Liverpool lo ha segnato, si nota subito. Ricordo che quest’estate ci stavamo allenando insieme sui tiri in porta e si è creata subito una competizione per vincere, un esempio della sua mentalità. L’ho anche visto in Nazionale con i giocatori della Juventus, essere competitivi in ogni momento ti porta ad essere vincenti».

EURO 2020 – «È bello perché riesce a coinvolgere più Paesi, senza dover ricoprire grandi distanze. Io in Nazionale? Se dovessero chiamarmi cercherei di capire il mio ruolo e cosa può servire alla Nazionale. Abbiamo tanti giovani da far crescere, vedremo le convocazioni».

ADATTAMENTO NEI RUOLI – «Se serve anche in porta, ma se devo scegliere scelgo la mezzala. Mi piace, posso inserirmi e segnare. Se serve gioco anche da play, ma siamo coperti nel ruolo, mi tengo stretto il mio».

LAZIO PUNTO D’ARRIVO – «Sì, è una società in cui voglio lasciare qualcosa, che voglio aiutare a crescere ancora in questo percorso per arrivare ad essere sempre tra le prime quattro e competere ad alti livelli. Questa società deve essere sempre presente in tutte le competizioni, ha tanti tifosi che si sacrificano. Ad inizio stagione la Lazio viene messa sempre in fondo in classifica, una cosa che mi fa girare le scatole. Non saremo al top per budget e spese ma bisogna riconoscere il percorso che stiamo facendo, alzando sempre l’asticella un po’ di più».

ONORE E RESPONSABILITÀ D’ESSER UNO DEI CAPITANI – «Tutti e due. Responsabilità perché devi fare un po’ da tramite e dare un esempio di mentalità, cercando di dare sempre il massimo. È un compito che svolgiamo io, Senad, Radu, Ciro, Leiva.  Dobbiamo essere un esempio per i giovani in squadra. I capelli di Felipe Anderson e Luis Alberto? A loro piacciono (ride, ndr). Ognuno è libero di esprimersi a modo proprio, ben vengano queste cose nello spogliatoio. Non siamo mai banali».

LA LAZIO DEGLI ULTIMI ANNI – «Stiamo prendendo consapevolezza della nostra forza, ci giochiamo sempre tutte le nostre possibilità al meglio. Se a fine anno sarà Champions tanto meglio, se sarà Europa League la onoreremo come sempre».

LAZIO-JUVENTUS – «Sarà difficile, sappiamo qual è lo spirito di rivincita della Juve dopo le nostre due vittorie. L’importante sarà scendere in campo concentrati, loro sono una squadra di altissimo livello».

MURGIA AL 93′ O STRAKOSHA SU DYBALA? – «A quello di Murgia perché mi dava una Coppa che non avevo mai vinto, ma anche allo Stadium è stato bello. Salire sul palco ed alzare la coppa è stata una soddisfazione dopo aver sempre perso finali contro la Juventus negli ultimi anni».

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