2015
Lazio, il tuo segreto è la normalità di Pioli
Il 2015 della Lazio è iniziato sotto i migliori auspici: in campionato non si è perso di vista il terzo posto e in Coppa Italia i biancocelesti sono balzati in semifinale dopo le vittorie esterne contro Torino e Milan. Come riporta La Gazzetta dello Sport, forse non si è capito che il segreto di questa squadra è proprio l’allenatore. Non ha lo sguardo carismatico di Mourinho, non ha la mascella volitiva di Capello, non ha il sopracciglio alzato di Ancelotti, non ha insomma qualcosa che gli consenta di «bucare» il video, ma Stefano Pioli sa fare benissimo ciò per cui viene pagato: l’allenatore. Lo ha dimostrato nelle categorie inferiori, poi in anche in Serie A e B, ma solo in provincia. Nel nostro calcio, che promuove in fretta tecnici acerbi e considera la gavetta nelle serie minori una «diminutio» anziché un arricchimento, l’allenatore emiliano ci ha messo un po’ a trovare la piazza giusta in cui esprimere tutto il suo potenziale. Nonostante gli infortuni a catena, la sua squadra viaggia senza subire scossoni. Produce gioco come poche altre formazioni in Italia e, soprattutto, fa risultato. In corsa per il terzo posto in campionato ed ora anche in semifinale di Coppa Italia. Dopo aver annichilito per due volte in 72 ore una squadra chiamata Milan. Che, peraltro, Pioli non aveva mai battuto da allenatore prima di sabato (in dieci confronti aveva rimediato sette sconfitte e tre pareggi).