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Giordano: «Sarri? Mi auguro che non arrivi un addio. Vi spiego il perché»

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Giordano: «Sarri? Mi auguro che non arrivi un addio. Vi spiego il perché». Le parole dell’ex giocatore

Intervenuto ai microfoni di Tag24Bruno Giordano non ha tralasciato nulla e si è espresso su tutti quei temi che oggi sono principali nel mondo Lazio. Ecco le sue parole.

PARTITA CON L’ INTER– «Per mezz’ora, quarantacinque minuti ha fatto bene, poi nel secondo tempo non c’è stata storia. L’Inter ha fatto il secondo gol e ha gestito la partita, ma nella prima frazione la squadra di Sarri ha tenuto bene dal punto di vista del ritmo e dell’attenzione difensiva. Chiaramente l’errore di Marusic è andato a complicare la gestione dell’allenatore, ma ci si aspettava forse un Inter più arrembante, mentre la Lazio è stata battagliera. La prestazione c’è stata, quest’anno ce ne sono state alcune tipo contro il Napoli, l’Atlanta o il Sassuolo, però poi nelle domeniche successive è caduta in tentazione. Aspettiamo conferme, non può essere un tempo fatto bene contro una grande come l’Inter a determinare qualcosa, serve continuità di gioco e ottenere risultati ».

SARRI– «Tutti i tecnici vivono di queste situazioni, basti vedere Pioli con il Milan. Una domenica sei forte, e l’altra devi essere cacciato. Il tifoso è libero giustamente di esprimere quello che sente, ma una società deve guardare dritto. Rispetto massimo per i tifosi, ma determinate scelte non possono essere condizionate dal tifoso. Naturalmente Sarri viene valutato attraverso i risultati. Decide la società. Lui è un buon allenatore, l’anno scorso ha fatto bene e per ora no, le valutazioni vanno fatte in base ad un ragionamento ben ponderato. Mi auguro che non arrivi un addio perché vorrebbe dire che la Lazio avrà ritrovato la quadra del cerchio così da finire il campionato bene ».

CAMBIO DI INTERPRETI– «Sarri già lo sta facendo. Contro l’Inter il centrocampo era nuovo, anche a livello difensivo. Sarri sta cercando di trovare la soluzione migliore. Alcuni non sono in forma come la passata stagione, altri avevano iniziato bene mentre adesso stanno facendo così e così. Tutti insieme devono superare il momento critico, lavorando e ritrovando entusiasmo. Fase offensiva? Se vediamo le Lazio delle ultime quattro stagioni, quella di adesso crea molto poco rispetto all’era di Inzaghi e ai primi due anni di Sarri. Non si sbagliano gol clamorosi, ma la Lazio aveva abituato a ben altre situazioni a livello offensivo dove si creavano tante occasioni e altrettanti gol. Quest’anno si segna poco, ma c’è anche da dire che gli attaccanti non sono serviti come prima, forse gli stessi giocatori avanzati non stano al massimo della condizione. Non è una Lazio che domina e fa fatica a segnare, ma una squadra che stenta nella creazione di gioco e questo inevitabilmente è un problema per gli attaccanti ».

BAYERN MONACO – «Appartiene all’élite della Champions. Insieme a City e Real Madrid rappresentano le tre più forti della competizione. Il sorteggio poteva essere meno complicato, ma quando arrivi agli ottavi poco cambia chi affronti. L’ importante è che la Lazio nelle due partite, specie quella in casa, la giochi con determinazione per andare a Monaco senza dover fare una passeggiata, così come successo con Inzaghi. Impresa impossibile? Nel calcio tutto è possibile. Se noi vediamo lo stato delle due squadre è quasi impossibile, ma magari tra due mesi la Lazio sarà migliorata e potrà dare filo da torcere. Vedendo le carte in tavola e il momento attuale non c’è partita, ma il calcio è bello proprio per questo, dove la squadra più piccola può fare l’impresa ».

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