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Ex Lazio, Gregucci: «Vi dico qual è stato il problema di Sarri. E su Tudor…»

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Ex Lazio, Gregucci: «Vi dico qual è stato il problema di Sarri. E su Tudor…». Le parole dell’allenatore del Frosinone Primavera

Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Angelo Gregucci ha parlato della gestione della Lazio da parte di Sarri e di Tudor. Queste le sue parole:

PAROLE – «E’ un momento di pura transizione non voluto da nessuno e che nessuno si aspettava, il mio amico Maurizio Sarri si è fatto una domanda vedendo la squadra dall’alto contro l’Udinese e non riconoscendo il suo lavoro ha salutato e lasciato lì i soldi. Mi dispiace abbia abbandonato questa esperienza per la caratura dell’uomo e del professionista, ha accelerato questo processo di cambiamento. Tudor vede il calcio in maniera totalmente diversa, ora si parla una lingua totalmente diversa e serve tempo per capirla fino in fondo. Ora viviamo questo trapasso inaspettato

I giocatori, ovviamente, non ne escono benissimo, è chiaro. Il problema della Lazio è nato in estate quando Sarri fece riferimento ai giocatori che lui ha chiesto e non sono arrivati. Quello fu il primo campanello d’allarme. Lui è un testardo, magari avrebbe potuto modellare qualcosa, anche se nel calcio quello può rappresentare un pregio. Sono dispiaciuto, ma ora serve equilibrio. L’unica cosa che questi due mesi ci possono consegnare è un’accelerazione di un processo che nella prossima stagione sarà importante. Il calcio di Tudor, essendo di riferimento e pressione, è più semplice da assimilare rispetto a quello di Sarri. Sarebbe stato peggio il percorso inverso. Da difensore dico che per loro non è semplice, ognuno ha le proprie caratteristiche ed abitudini.

Le dichiarazioni di Tudor ricordano quelle di Sarri circa i difetti della squadra? Lui riprende il calcio di Gasperini, i concetti sono chiari. Chi perde l’uno contro uno non gioca, ma anche quel tipo di calcio si può disinnescare e Pioli l’ha dimostrato nel tempo. A Tudor non mi permetto di dare nessun consiglio, quando ho letto quella frase pre-derby ho pensato che questa gara è una cosa seria in questa città e che serve il tempo per rendersene conto. Ci può stare, poi uno del suo carattere è normale che imparerà subito, ancor di più dopo quanto accaduto nei festeggiamenti della vittoria da parte di Mancini».

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