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Conferenza stampa Sarri: «I problemi non sono tattici. E sul mercato…»

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La Lazio è chiamata all’ennesimo test di maturità, dopo la brutta caduta contro il Napoli. Giovedì appuntamento all’Olimpico contro l’Udinese

Lazio a corrente alternata. Quando sembrava aver trovato stabilità, lo sprofondo di Napoli ha rigettato i biancocelesti nell’abisso. L’analisi di Sarri è stata lucida: «Era un problema di cui abbiamo parlato a lungo e sembrava in fase di risoluzione, poi si ribatte la faccia su queste situazioni. Noi facciamo qualche partita di buon livello e poi ci ricadiamo. Mi preoccupa perchè non sarà facile, è un aspetto coinvolge più sfere, da un punto di vista mentale ci manca sicuramente qualcosa».

Così l’appuntamento di giovedì con l’Udinese diventa l’ennesima occasione per la squadra di dimostrare di aver imparato la lezione ed esser pronta al salto di maturità. Il mister non è mai stato in discussione, Lotito crede tanto in questo progetto ed ha comunque avanzato la sua proposta per il rinnovo, di cui sicuramente si tornerà a parlare.

Prima testa agli impegni che accompagneranno la squadra verso la sosta natalizi. Ed ecco che Sarri ha presentato la gara contro la squadra di Gotti in conferenza stampa.

PARTITA – «Affrontiamo una squadra fisica e che non concede molto, soprattutto in trasferta. Sarà una partita difficile».

GOTTI – «Ha un’intelligenza fuori dal comune. Al Chelsea l’ascoltavo sempre, perché faceva considerazioni mai banali».

PERCORSO – «Io penso sempre di vincere le partite, ma le difficoltà sono evidenti. Abbiamo fatto pochi punti dopo Nazionali ed Europa League. Insomma, non si può non tenere conto che, quando abbiamo tanti impegni, abbiamo una media salvezza. Si tratta, nel calcio attuale, di una problematica pesante e non semplice. Stiamo cercando di lavorarci su. Però va detto che servono idee chiare e visione ampia. Quando il Liverpool prese Klopp arrivò undicesimo il primo anno e ottavo il secondo. Poi ha vinto tutto. Bisogna avere una visione più ampia di quello che c’è da fare. Anche se io non penso di essere come lui”Il nostro non è un problema  tattico, ma di gestione di energie mentali e non solo fisiche. C’è un problema di inconscio. La testa è sovraccarica e inevitabilmente si stacca la spina. Quando la squadra è passiva perdi. A Napoli si capiva già dal riscaldamento che avremmo perso».

DIFESA – «Nelle ultime partite in casa abbiamo preso gol solo su rigore. Noi italiani siamo nei maestri nel fare un cosa male e allora nel cambiare. Non va bene così, bisogna farla funzionare. Poi, nel caso non ci si riesce, si può vedere che altro si può fare».

FELIPE ANDERSON – «Purtroppo non ho il joystick per riattivarlo. I suoi sono limiti caratteriali e questo lo fa diventare fragile. Difficile fare delle scelte su di lui, perché se lo togli rischi di affossarlo. Però mettendolo rischi di pagare. Felipe è potenzialmente un fuoriclasse, ma bisogna convivere con i suoi difetti».

CALENDARIO – «Quando si gioca molto si gioca male. Poi è difficile allenarsi, perché siamo diventati come dei registi, visto che usiamo solo i video. A me non piace questo, perché serve il giusto tempo per preparare una partita. Si perde il divertimento in campo. Credo che il calendario sia da rimodulare, perché così è difficile».

MERCATO – «Con la società ho parlato di quello che serve. Io non faccio nomi e richieste particolari.  Serve una programmazione che riguarda più finestre di mercato, facendo degli interventi mirati.  Solo così si costruisce una squadra seria».

PROGETTO – «Qui non c’è la pressione del risultato subito. Quindi, a livello societario, mi pare che ci sia la possibilità di portare avanti un progetto. A livello mediatico mi interessa poco sinceramente. Io mi estraneo da tutto».

PORTIERI – «Vediamo se è il caso di cambiare, ma questo non deve dipendere dai gol presi. Perché così si fanno valutazioni che hanno poco senso e significato. Vedremo se sarà il caso di cambiare le scelte».

MARUSIC – «Marusic sta facendo dei test per valutare le sue condizioni. Da oggi riprenderà a fare doppia seduta Vedremo come sta».

ATTACCO – «Il problema del gol c’è stato in poche partite. Gli attaccanti esterni hanno già fatto 8 gol e poi hanno segnato anche altri, come Luis Alberto e Milinkovic. In alcune partite poi si è sterili, perché è un problema di gestire al meglio certe situazioni. Dobbiamo sfruttare meglio anche le ripartenze e certi movimenti».

FORMAZIONE – «Patric è la prima idea per sostituire Luiz Felipe, essendo l’unico destro. Ora non so cosa farò. Potrei dare una chance di riscatto a tutti. Temo che facendo dei cambi rispetto a Napoli potrebbe voler dire gettare la croce addosso a qualcuno. Invece si tratta di una responsabilità collettiva».

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