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Ribery Lazio, colpo in arrivo? Collocazione tattica, pro e contro FOCUS

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La Lazio pensa a Ribery per la prossima stagione. Ma dove andrebbe a collocarsi il francese? Sarebbe un titolare o un’alternativa?

Una notizia di mercato scuote questo cupo giovedì romano: Ribery alla Lazio? Il francese è in scadenza di contratto con la Fiorentina, Commisso avrebbe avanzato una proposta di rinnovo al ribasso e il francese non sarebbe convinto di continuare a indossare la maglia viola. Ma ecco che spunta Igli Tare, da sempre molto attento a colpi di questo tipo, che portino qualità ed esperienza senza pesare sulle casse biancocelesti. Il diktat societario infatti è chiaro: rinforzarsi si, ma con oculatezza.

La collocazione tattica di Ribery

Ma dove andrebbe a collocarsi il francese nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi? L’ex Bayern ha sempre prediletto agire sulla fascia sinistra d’attacco in una linea a 3, partendo largo per poi accentrarsi e calciare, oppure prendersi il fondo servendo il centravanti di turno. In Baviera gli assist di ‘Scarface’ (così soprannominato per la vistosa cicatrice dovuta a un incidente stradale all’eta di 2 anni), hanno fatto le fortune di Luca Toni, Miroslav Klose, Mario Gomez, Mario Mandzukic e infine Roberto Lewandovski. Tutti grandi attaccanti si, dalle caratteristiche diverse certamente, ma che per metterla dentro necessitavano di un supporto di qualità come l’esterno di Boulogne-sur-Mer. Per ben 12 anni i tifosi bavaresi sono stati deliziati dall’estro, dalla velocità e dal dribbling secco di Ribery, che nell’estate del 2019 ha deciso di accasarsi alla Fiorentina. In viola ha dovuto modificare il suo modo d’intendere il ruolo di attaccante, piazzandosi alle spalle dell’unica punta in un attacco a due. La propensione ad allargarsi, o a partire da dietro è comunque emersa, ne è un esempio il gol fantastico messo a segno contro la Lazio all’Olimpico la scorsa stagione. In quell’occasione il francese, raccolse prima il pallone nella zona centrale del campo, lontanissimo dall’area di rigore, smistandola poi sulla sinistra, quasi da regista. Sugli sviluppi dell’azione, andò nuovamente a collocarsi largo a sinistra, dove riuscì a saltare bene tre calciatori della Lazio prima di battere Strakosha.

Anche nella Lazio, il francese agirebbe da seconda punta in un 352, con un’ampia libertà d’azione. Vietato dare punti di riferimento, Inzaghi dopotutto predilige movimenti non troppo meccanici e fissi, quanto la capacità di far muovere la difesa avversaria da una parte all’altra. Lo stesso Immobile tende spesso ad allargarsi per permettere l’inserimento della seconda punta o delle mezzali in area di rigore. Oppure è la stessa spalla del centravanti (Correa o chi per lui) a fare da esca invitando Milinkovic o Luis Alberto ad attaccare a fari spenti. Ribery farebbe grosso modo quello che fa l’argentino, muoversi su tutto il fronte d’attacco alla ricerca delle soluzioni più congeniali alla partita e inaspettate per gli avversari. Probabilmente il titolare rimarrebbe il Tucu, con l’ex Marsiglia nel ruolo di alternativa di lusso pronto a subentrare. Non è ovviamente escluso l’impiego del 433, già utilizzato da Inzaghi i primi tempi da allenatore della Lazio, ma sembra una soluzione più improbabile.

Pro e contro dell’operazione

L’operazione necessita di più di una riflessione. I pro sono evidenti: l’estrema qualità di Ribery non si discute, così come la leadership e l’esperienza in campo internazionale, ciò che in parte manca alla Lazio. L’ex Bayern ha vinto 9 volte la Bundesliga, 1 una Champions League da assoluto protagonista e nel 2013 si è piazzato al terzo posto nella classifica del Pallone D’Oro, vincendo il UEFA Men’s Player of the Year nello stesso anno. Sarebbe inoltre un ottima alternativa a Correa, sul quale la società continuerà certamente a puntare al netto delle proposte di mercato. Il gioco di Franck inoltre si sposerebbe alla perfezione con quello di Inzaghi, che come già detto non prevede l’utilizzo di ali d’attacco. Lo stesso Ribery inoltre, non ha più la stessa resistenza e forma fisica degli anni migliori, e sulla fascia faticherebbe non poco.

E da qui passiamo ai contro. L’età sicuramente, le 38 primavere si fanno sentire eccome, e si è visto nell’ultimo anno e mezzo in maglia viola, con l’ex Bayern spesso sostituito intorno alla metà del secondo tempo. La Lazio inoltre ha già l’età media più alta del campionato italiano, e la più alta negli 11 titolari in Europa, ed è un dato che deve far riflettere e allo stesso tempo preoccupa. L’acquisto di Ribery lo farebbe decollare ulteriormente. Capitolo infortuni: il francese ne ha subiti parecchi da quando è in Italia, sia a livello muscolare che soprattutto articolare, con l’operazione alla caviglia che nella scorsa stagione lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco per qualche mese.

Il parere dei tifosi

C’è inoltre da considerare l’opinione della tifoseria circa l’acquisto di Ribery. Dai primi commenti social, il giudizio è unanime: no, Ribery è troppo avanti con l’età. E tra chi sostiene in maniera lucida e intellettualmente onesta la tesi dell’anzianità, c’è chi la butta sullo sfottò, invitando gli stessi Tare e Lotito a indossare maglietta e calzoncini e scendere in campo, oppure definendo l’attaccante viola ancora troppo giovane e acerbo. Per restare in tema Francia, ça va sans dire, in maniera ovviamente ironica.

 

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