2014

Le pagelle di Lazio-Parma – Nella confusione generale bene solo Perea ed Onazi, male ancora Ciani e Novaretti

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Berisha 6,5 – Una delle poche note liete della serata. Incolpevole sul gol, continua nel dare garanzie tra i pali, ma soprattutto nelle uscite alte, dove grazie all’altezza, regna incontrastato.

Konko 6 – Si limita al compitino quest’oggi il numero 29. Stringe troppo sul gol di Biabiany, ma l’errore è corale e rigurda tutta la linea difensiva. Cresce in fase offensiva con l’innesto di Candreva sulla destra.

Ciani 5 – Non convince affatto il gigante francese. Scivola goffamente, arriva in ritardo e spesso appare troppo energico nelle chiusure. Nonostante un buon salvataggio su Sansone nel finale, la sua prestazione è lontana dalla sufficienza.

Novaretti 5,5 – Le leve corte di Biabiany, Sansone e Cassano lo mandano ai matti e spesso va in difficoltà. Non commette errori grossolani, ma non regala assolutamente sicurezza al reparto difensivo. Nel finale si arrende ai crampi. Dal 75′ Dias 6 – Entra e dà solidità al reparto.

Radu 5,5 – Serata da capitano per il terzino rumeno, ma la prestazione non è all’altezza. Sfiora il gol dopo sessanta secondi sugli sviluppi di un calcio d’angolo, poi sbaglia molto, sia in fase difensiva che offensiva. Dal 55′ Cavanda 6 – Gestisce le scorribande di Cassani e si limita a far ripartire l’azione, senza mai incidere in fase d’attacco.

Biglia 5,5 – L’argentino deve convincere Reja che vede in Ledesma un punto fermo del centrocampo laziale, ma il Principito non riesce nel suo intento. Nella prima frazione perde molti palloni, nel secondo tempo gestisce la manovra senza mai dettare il tempo giusto ai suoi.

Onazi 7 – Il nigeriano manda un forte segnale al suo nuovo allenatore: trovare un posto da titolare. Oggi è il migliore in campo dei biancocelesti, grazie ad una partita giocata bene sia in fase difensiva che in fase di impostazione del gioco.

Felipe Anderson 6 – Gioca meglio delle altre volte, ma paga la confusione tattica che oggi si è vista in campo. Ottimi buoni spunti, come quello da cui nasce il gol del primo vantaggio. Deve migliorare in cattiveria, ma le qualità ci sono.

Ederson 5 – Prima occasione dal primo minuto per il brasiliano con Reja in panchina, ma il numero dieci delude amaramente. Nonostante l’impegno, l’ex Lione pecca spesso di imprecisione e non è mai incisivo nelle sue giocate. Dal 66′ Candreva 6 – Dà energia al centrocampo laziale, arricchendo la manovra offensiva di pericolosità. Suo il cross per il gol decisivo nel recupero.

Keita 5 – Ci ha abituato troppo bene l’ex Barcellona, che una prestazione così non ce la aspettavamo proprio. Non salta mai il suo diretto avversario e spreca anche un’ottima occasione nei primi quarantacinque minuti. L’età è dalla sua parte, avrà altre chance per fare meglio.

Perea 7 – Gioca davanti da solo, lo zio Edi gli chiede un grande lavoro e lui si sbatte per gran parte della partita. Ha molto da imparare, e viene spesso ripreso nella protezione della palla, ma quando un attaccante ha due palle gol e le mette dentro entrambe, è incriticabile. Sigla oggi la prima doppietta in maglia biancoceleste. Killer instict.

All. Reja 6 – Sfrutta al massimo il turno di Coppa per testare gli elementi che non conosceva. In campo, la squadra figura bene fino al gol di Biabiany. Poi, forse anche per colpa della forma fisica scadente, cresce la confusione e il Parma rischia il colpaccio in più di un’occasione, ma alla fine il guizzo di Perea gli regala il passaggio del turno.

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