2015

Lazio senza identità e Pioli di nuovo nel baratro delle incertezze

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Pausa. Questo è quello che ci vuole, una pausa, per fermarsi a riflettere, per cercare di capire e di trovare il problema di questa Lazio. La sosta per le Nazionali aiuterà a fare un po di chiarezza sul perché la Lazio abbia fatto notevoli passi indietro. Non c’è traccia degli uomini che lo scorso anno erano dei veri e propri trascinatori: Marchetti insicuro, Parolo fuori forma, Biglia scontento, Anderson in preda al mercato e Candreva poco efficace. Il Corriere dello Sport e la Repubblica pongono l’accento sulla crisi della Lazio evidenziando come, ogni volta ci sia un minimo passo da fare in avanti, puntualmente si ritorna indietro. Pioli appare insicuro delle sue scelte, dei mezzi che ha a disposizione e ricade negli stessi errori, facendo giocare giocatori ai quali a volte farebbe bene un po di sana panchina, giusto per capire quali siano le priorità. Senza scordarsi la questione rinnovi e mercato che ancora aleggia a Formello: Marchetti, Lulic e Biglia non hanno rinnovato mentre Anderson è corteggiato dal Manchester United. Tutti fattori che rompono l’equilibrio che si cerca disperatamente di tenere intatto e poi ci sono i nuovi arrivati: perché Kishna, Milinkovic e Matri, che hanno dato prova di buone prestazioni, partono sempre a gara in corso? Perché non gli viene data una possibilità dall’inizio? Pioli avrà molto su cui riflettere queste due settimane perché avere la difesa peggiore del campionato dopo il Carpi mette i brividi: 6 sconfitte in 12 partite è a dir poco imbarazzante per una Lazio che si considera “grande”. E poi si recrimina ai tifosi di dover star lì a tifare la squadra e quando si sente Biglia che alla fine del derby dice: “Noi abbiamo dato tutto”, beh il tifoso non ci sta, il tifoso si arrabbia, rimane deluso perché quello che si è visto in campo non è nulla. Meno selfie, meno post, meno tweet e più attributi da tirare fuori. 

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