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Grandoni: «Biglia e de Vrij i migliori di questa Lazio. La loro assenza a Torino sarà un problema»

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Per parlare del match di domenica tra Torino e Lazio, è intervenuto ai microfoni di Elleradio, all’interno della trasmissione ‘Laziali on air’, l’ex difensore biancoceleste e attuale allenatore del Pisa Primavera, Alessandro Grandoni: «Sarà una partita molto bella tra due squadre che hanno fatto un ottimo inizio di stagione. Mi dispiace tanto per questo infortunio di de Vrij, per la Lazio è una bruttissima tegola. Ritengo che il nostro tulipano, insieme a Biglia, sia il miglior giocatore della squadra. Detto questo, credo che sarà interessante vedere la sfida tra i due attacchi. Immobile, Keita e Felipe Anderson da una parte, Belotti, Ljajic e Iago Falque dall’altra».

Sul duello Mihajlovic-Inzaghi: «Simone sta facendo benissimo e penso che stia andando anche al di là delle aspettative. Non era facile ereditare la situazione che si era creata in estate con il caso Bielsa, ma lui lo ha fatto con grande personalità. Sinisa non lo scopriamo certo adesso. Oltre al carattere ha una grande preparazione tecnico-tattica».

Un parere sulla coppia inedita Wallace-Hoedt: «Quando ti viene a mancare un difensore del calibro di de Vrij è un problema non solo per la qualità tecnica del calciatore, ma anche e soprattutto per la sicurezza che infonde all’intero reparto. Spero che questi due giovani ventiduenni dimostrino di meritare la maglia della Lazio».

Sui rinnovi di Biglia e Keita: «Biglia è un giocatore imprescindibile, farei carte false per averlo a lungo in campo e all’interno dello spogliatoio. Bisogna assolutamente rinnovargli il contratto e tenerlo. Per me è anche il giusto capitano. Mi terrei stretto anche Keita. Ha 21 anni, tra qualche anno può diventare un numero uno assoluto».

Uno sguardo anche alle dirette avversarie per l’Europa: «Al di là del nome delle squadre, a parte la Juventus, faccio una considerazione generale. Sono tutte squadre con una cosa in comune: non hanno la compattezza societaria dei bianconeri. Le due milanesi sembrano un elettrocardiogramma, fanno e disfano senza una stabilità e una mentalità vincente. Napoli e Roma anche, a fasi alterne, sono sempre lì lì per competere, ma da un momento all’altro commettono passi falsi».

Un commento anche sui giovani biancocelesti: «Ce ne sono di validissimi. Da allenatore e da ex difensore che ha esordito molto giovane in Serie A, credo che con loro l’aspetto umano sia fondamentale. Bisogna dargli tranquillità e sicurezza. Io feci l’esordio nel famoso derby vinto con il fallo di mano di Marco Lanna. Avevo 18 anni. Il giorno prima facevo la semifinale al torneo di Viareggio contro il Parma di Buffon, il giorno dopo giocai. Zeman mi disse: ‘Vai, gioca come fai con la Primavera‘. Mi diede grande serenità. Oggi non si ha fiducia nei giovani, si dice sempre che non reggono le pressioni. Dico solo che il Borussia Dortmund qualche giorno fa ha fatto un cambio tra un ’97 e un ’98 in Champions League contro il Real Madrid».

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