2014

D’Amico compie 60 anni: “Maestrelli mi ha insegnato tanto. La Roma mi voleva. Il mio gol più bello? Il primo, al Bologna”

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Vincenzo D’Amico compie 60 anni. Campione d’Italia con la Lazio di Maestrelli a 19, il golden boy di Latina ha avuto tante amanti ma una sola sposa, la maglia biancoceleste che ha indossato con la fierezza di chi nasce capitano nell’anima, come scrive Il Tempo. “Ho sempre indossato la fascia con grande orgoglio, ma la prima volta che l’ho infilata al braccio all’ingresso in campo di Lazio-Catanzaro sapevo di dover dare qualcosa in più del solito” ha detto D’Amico al quotidiano romano.

Quando ha capito che avrebbe fatto il calciatore?

“Quando iniziai a fare i provini con l’Almas insieme al mio compagno della squadra dell’oratorio Franco Tuma. Inter, Milan, Torino, Juventus, alla fine avevo intuito che il mio destino sarebbe stato quello”.

Il suo esordio dal primo minuto con la Lazio.

“Giocammo con l’Inter, il mio marcatore era Oriali che solitamente era destinato a prendere in consegna gli avversari più pericolosi come Cruijff e Rivera. Ero emozionatissimo”.

I momenti felici?

“Il primo appartiene alla mia infanzia. Noi, ragazzini del settimo-ottavo lotto di Latina contro i chierichetti a Santa Maria Goretti. Perdemmo 4-3 ma segnai i tre gol della mia squadra. Poi la vittoria dello scudetto di Maestrelli con un gruppo eccezionale, e la prima volta in Nazionale”.

Il ricordo di Maestrelli?

“È stato un rapporto d’amore, anche se all’inizio non mi faceva fare quello che volevo. Provavo rabbia, ma dentro a quei gesti del Maestro c’erano tanti insegnamenti di vita”.

E di Bob Lovati?

“Un personaggio straordinario, unico nel suo genere”.

Il suo gol più bello?

“Il primo in Serie A, quello col Bologna. Lancio di Frustalupi, colpo di tacco di Chinaglia, gol di D’Amico. A porta vuota. E’ stato il più facile di tutti, ma per me resta il più bello”.

In pochi sanno che ha rischiato di finire alla Roma.

“Il presidente Viola mi diceva spesso: caro D’Amico, Falcao e Liedholm vogliono che la porti alla Roma”.

E Lei?

“Presidente, io sto alla Lazio”.

Parliamo di Lazio-Varese, si parla sempre troppo poco di questa partita.

“Vale come Lazio-Vicenza, forse qualcosa in più. Dopo venti minuti stiamo sotto di due gol. Situazione drammatica. Poi segno una tripletta salvando la Lazio dalla serie C”.

Qual è il segreto per rimanere giovani?

“Affrontare la vita con leggerezza e col sorriso, sempre”.

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