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Flaminio Lazio, c’è la svolta: Lotito ha deciso di acquistarlo. Ecco i prossimi passi del presidente biancoceleste

Lazio News 24

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Flaminio Lazio: Lotito accelera per lo stadio di proprietà, tra acquisto e diritto di superficie. Il presidente biancoceleste è pronto ad acquistarlo.

Il tema dello stadio di proprietà continua a essere centrale nel futuro della Lazio, e in particolare del Flaminio. Il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha ribadito la volontà del club di dotarsi di un impianto moderno e funzionale, confermando che il progetto “Flaminio Lazio” resta una priorità assoluta. «Siamo pronti a comprare il Flaminio oppure a ottenere un diritto di superficie per 99 anni» ha dichiarato Lotito in un’intervista a Il Corriere dello Sport. «Ho parlato con il sindaco Gualtieri giusto ieri, continuiamo a sollecitare. Ci aspettiamo una svolta immediata».

Le due opzioni in campo — acquisto del Flaminio o diritto di superficie — aprono scenari diversi per la società. La preferenza del patron biancoceleste va chiaramente all’acquisto, che consentirebbe alla Lazio di patrimonializzare l’impianto e inserirlo a bilancio come asset strutturale. «La Lazio ha già 300 milioni di patrimonio e lo stadio ci permetterebbe di diventare un modello in Europa», ha aggiunto Lotito, sottolineando l’importanza economica e identitaria del progetto.

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Tuttavia, l’iter burocratico del Flaminio resta complesso. Al momento, la società non ha ancora presentato il piano economico asseverato richiesto dall’assessore Onorato, atteso fin dall’estate. Questa scelta ha permesso a Lotito di evitare un esborso di circa 4-5 milioni di euro che sarebbero stati a fondo perduto, ma ha rallentato la tempistica del progetto.

Un nodo cruciale è quello dei vincoli storici e architettonici. La Sovrintendenza non si è ancora espressa ufficialmente, ma avrebbe già dato rassicurazioni informali: il nuovo stadio non prevede demolizioni, bensì l’inserimento del Flaminio in una struttura-teca moderna, rispettosa dell’architettura originale di Pier Luigi Nervi. Un compromesso che permetterebbe di riqualificare l’impianto senza snaturarne il valore culturale.

Ciononostante, alcuni esperti interpellati da Federsupporter hanno ricordato che il Flaminio è considerato “inalienabile” per la sua natura di bene storico-culturale. Resta dunque da capire come il progetto Flaminio Lazio potrà conciliarsi con le normative sui beni vincolati e con la necessità di intervenire su una struttura ormai in stato di degrado e abbandono.

Nel frattempo, anche la Roma Nuoto resta in attesa dell’esito del ricorso al Tar, dopo il “no” di Roma Capitale al pubblico interesse del suo progetto di riqualificazione. Ma, al momento, tutti i riflettori restano puntati sulla Lazio e sul sogno del Flaminio, un passo decisivo verso la modernità e l’indipendenza sportiva del club biancoceleste.

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