Velia Donati ricorda il grande Aldo: «Bellissimo vedere quante emozioni siano riuscite a trasmettere le sue canzoni» - Lazio News 24
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Velia Donati ricorda il grande Aldo: «Bellissimo vedere quante emozioni siano riuscite a trasmettere le sue canzoni»

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A due anni dalla scomparsa di Aldo Donati è proprio la moglie Velia a ricordarlo attraverso i microfoni della  trasmissione radiofonica “Laziali On Air”, in onda dalle 10 alle 13, dal lunedì al sabato, sugli 88.100 FM di Elleradio. 

 

Quel giorno per il funerale di Aldo davanti alla Chiesa degli Artisti c’erano tantissimi laziali: “In un giorno estremamente trise come quello, il cuore dei laziali si è sentito fortissimo. Purtroppo Aldo l’ho perso due volte, dal momento in cui è iniziata la sua malattia fino a quando ci ha lasciato definitivamente. Vedere il popolo laziale tutto raccolto per lui è stato emozionante, così come rendersi conto in un giorno come questo che i tifosi biancocelesti hanno sempre un pensiero per Aldo”.

 

Aldo Donati è stato ricordato con grandissimo amore anche nella serata di Di Padre In Figlio, lo scorso 23 maggio, con persone di tutte le età che si sono commosse a sentir partire le note di un inno che appartiene a tutti i laziali.

 

“Aldo aveva un talento musicale e canoro che gli era letteralmente caduto dal cielo, dalla capacità di scrivere canzoni meravigliose fino alla sua voce straordinariamente espressiva. E’ bellissimo vedere come questa emozione che lui riusciva a trasmettere arrivasse ad una quantità di persone così vasta”.

 

Anche i più giovani tifosi biancocelesti sanno perfettamente chi era Aldo Donati

 

Lui ha dato vita all’esperienza della Schola Cantorum a cavallo degli anni del primo Scudetto della Lazio. La canzone “Lella” lo ha svelato al grande pubblico, ma ha avuto anche tanti successi da solista ed è stato particolarmente orgoglioso dell’esperienza della messa in scena di Rugantino, con le musiche del grande Armando Trovajoli”.

 

Qual è il momento più bello da laziali vissuto insieme da Velia ed Aldo?

 

“Sicuramente lo Scudetto del 2000. Un anno vissuto col batticuore. Io non potevo essere allo stadio, Aldo invece si stava preparando per andare e gli dissi: “Dai Aldo, oggi vinciamo lo Scudetto”. Era una sensazione partita dalla rimonta dei nove punti di svantaggio dalla Juventus e da tutte le vicende vissute durante quel campionato. E poi si è rivelata azzeccata e abbiamo vissuto il momento più bello della nostra vita da laziali”.

 

Aldo aveva sempre il sorriso sulle labbra ed era pronto a sdrammatizzare

 

“Il Dalai Lama diceva che non bisogna mai perdere la speranza. Oggi a due anni di distanza dal grande dolore della scomparsa di Aldo sto trascorrendo qualche giorno di vacanza in Calabria e vivo il contrasto tra la spensieratezza dei giorni d’estate e l’enorme mancanza di Aldo, che si fa sentire come non mai. Un contrasto acuito dai tragici eventi del terremoto di stanotte. Lo spirito scanzonato di Aldo è una trasmissione di immortalità, quello che ha lasciato non si spegnerà mai”.

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