Causio: «Lazio, non sei una sorpresa. Centrocampo di gran livello» - Lazio News 24
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Causio: «Lazio, non sei una sorpresa. Centrocampo di gran livello»

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L’ex calciatore Franco Causio ha analizzato il prossimo match di Serie A, Lazio-Udinese. Ha trovato poi il tempo di parlare della Juventus, squadra di cui è diventato una bandiera

Ex bandiera della Juventus, piazza in cui ha militato per 11 anni, il suo nome è legato anche a quello dell’Udinese (83 presenze in tre stagioni): l’ex ala della Nazionale Italiana, Franco Causio, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, durante la trasmissione Laziali On Air, per parlare della sfida di domenica prossima che vedrà opposta allo stadio Olimpico la Lazio ai friulani.

L’Udinese quest’anno non sta particolarmente brillando, senza potersi affacciare nella zona europea ma al tempo stesso senza rischiare troppo in chiave retrocessione.
«Il discorso salvezza è ancora aperto, sarà sufficiente che l’Empoli perda contro la Juventus e le squadre alle sue spalle centrino una vittoria. Certo al momento i toscani sembrano gli unici davvero a rischio di essere risucchiati dal terzetto di coda. L’Udinese al momento non è forse al cento per cento della condizione, ci sono diversi giocatori fuori forma e due squalificati che non potranno essere in campo, Halfredsson e De Paul. Ci sono alcuni ragazzi giovani disponibili come alternativa, l’Udinese non può fare affidamento su una panchina lunga: è stato bravo Gigi Delneri a far esordire Janko, penso potrà esserci spazio all’Olimpico per Fofana e per Badu, rientrato dalla Coppa d’Africa. Qualcosa dovrà cambiare dopo la sconfitta interna col Sassuolo, sicuramente».

La Lazio con l’Atalanta è invece una delle grandi rivelazioni di questo campionato…
«Grande Simone, dico innanzitutto questo. Conosco bene anche Gasperini, dai tempi in cui ero calciatore. Per lui lavorare con un gruppo di giovani è il massimo, riesce a trasformarli completamente. Con Simone ci conosciamo da tempo, so che doveva andare a Salerno ma alla Lazio ha saputo imporsi grazie alla perfetta gestione del gruppo, a partire dai casi Felipe Anderson e Keita, in estate. Non credo che la Lazio sia una sorpresa, la vedo come una signora squadra, con giocatori a centrocampo come Parolo e Milinkovic, di primissimo livello. Con Immobile ha trovato il terminale offensivo ideale per sostituire Klose, al momento ad Inzaghi si possono fare solo complimenti».

Oggi la Juventus scenderà in campo in una Juventus che sta regalando spettacolo.
«Io mi auguro che Porto-Juventus sia una grande partita come quelle di ieri sera, anche se le difese sicuramente sono da mettere sotto accusa. A prescindere da questo le partite però sono state entusiasmanti. Basti pensare che il 5-3 di Manchester City-Monaco poteva essere anche ben più ricco di gol. L’altro giorno a Udine Zico mi ha chiesto però dove fossero gli italiani nell’Udinese: questo perché il calcio italiano sta perdendo quell’identità che gli ha permesso di essere grande in Europa».

In bianconero sta tenendo banco il caso-Bonucci.
«Alla Juve c’è un detto: giocatori, allenatori, presidenti passano, la Juventus rimane. La società sostiene il tecnico perché lo stile ed il comportamento sono fondamentali, anche se con Bonucci forse va fatta un’analisi un po’ diversa perché viene da una situazione familiare molto difficile. Una volta venni sostituito a Catanzaro da Trapattoni e mi arrabbia moltissimo, gettando la maglia a terra. Ma le reazioni a caldo possono essere pericolose, può sfuggire qualcosa che non si vorrebbe magari dire».

Com’è stato il recente incontro con Zico?
«C’è grande differenza con il calcio dei nostri tempi: calciatori della qualità di Zico, Falcao, Maradona, Platini non si avvicinavano a livello di guadagni ai ragazzi attuali, che spesso devono essere più grati di quello che hanno e fare meno capricci».

In Serie A il campionato è molto particolare quest’anno…
«Il fatto che le prime sette squadre fanno un campionato a sé dovrebbe far riflettere chi governa il nostro calcio: io credo che vadano introdotti i play out per rivitalizzare gli interessi di classifica, anche se i quattro porti garantiti in Champions League dalla prossima stagione potrebbero cambiare un po’ la situazione».

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