Bizzotto: «Il gol di Immobile è da far vedere nelle scuole calcio. Murgia? E' destinato ad una bella carriera» - Lazio News 24
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Bizzotto: «Il gol di Immobile è da far vedere nelle scuole calcio. Murgia? E’ destinato ad una bella carriera»

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Per parlare dell’ottima prova della Lazio a Torino, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, il giornalista di Rai Sport, Stefano Bizzotto: «La Lazio aveva tante assenze e ciò ha indubbiamente condizionato. Sia i biancocelesti che il Torino hanno provato a vincere la partita e, per motivi diversi, ci sono andate vicino. Grandissimo gol di Immobile e bella prestazione di Murgia, vedere un ragazzo di 20 anni giocare così è sintomo di personalità. In definitiva la partita è stata molto godibile».

Il discorso si sposta poi sui singoli: «Tra Marchetti e Hart chi ha lavorato di più è stato il portiere granata, quindi la Lazio ha sicuramente provato di più a vincere, però è anche vero che per un’ora il Torino è stato in vantaggio e per questo ha avuto un atteggiamento attendista. Patric può giocare in vari ruoli, sia a destra che a sinistra e adesso, trovata continuità, sembra che ci possa stare nella Lazio e in Serie A. Cataldi mi sembra più portato come regista di Parolo che è più un incursore e infatti ha fatto tanti gol. Immobile si confronta sempre con difese agguerrite, visto il suo stato di grazia, poi ieri ha dovuto anche subire tutti quei fischi sgradevoli. Che gol stupendo, è da mostrare alle scuole calcio, è un vero pezzo d’arte. Inoltre non esultando dopo la segnatura, ha mostrato tutta la sua signorilità».

Un giudizio sull’operato di Inzaghi: «Ci sta che Simone peschi nella Primavera. L’ha allenata, quindi conosce alla grande tutti i giocatori e per questo è portato ad inserirli. Tanti giovani hanno dimostrato il loro valore e per questo sono sul taccuino di grandi club, come per esempio Keita. Murgia, se confermerà quanto visto ieri, può essere destinato ad una bella carriera

Infine su Immobile successore di Klose: «Venire dopo il tedesco non ha condizionato l’azzurro che ha tempi di ‘acclimatamento’ ridottissimi. Sia a Pescara che a Torino al primo anno ha fatto faville. A Dortmund e Siviglia è andata male, ma la parentesi laziale conferma che è un giocatore che riesce subito ad ambientarsi alla nuova realtà

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